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[RECE] Gambero rosso - San Vincenzo (LI)
(troppo vecchio per rispondere)
P r o l e t
2004-03-01 19:28:14 UTC
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Puo' l'esperienza di qualche ora in un ristorante essere talmente
assoluta da regalare una persistente, incomprensibile e inquietante
emozione? Puo' una cucina straordinaria colpire l'intelletto quasi
quanto il palato? Puo' uno chef essere artigiano e intellettuale,
senza mai cadere in banalita' o contraddizioni?

Siamo entrati nel locale di San Vincenzo con molti dubbi e numerosi
pregiudizi. Siamo usciti con nuove e inaspettate certezze, prima fra
tutte la consapevolezza che d'ora in avanti il nostro approccio alla
ristorazione di qualita' non sara' piu' lo stesso.

Questa premessa per chiarire a chi intende proseguire nella lettura
che cio' che segue e' un racconto di emozioni, oltre che di menu e
portate. Le emozioni, si sa, bisogna saperle raccontare con una prosa
adatta senza farsi sovrastare dall'entusiasmo retorico della scoperta.
Cosa, quest'ultima, che non mi sento di garantire.

Il ristorante si trova direttamente sul mare, davanti al piccolo porto
di San Vincenzo. Come ubicazione e struttura esterna non è molto
diverso da altri ristoranti della zona. Visto da fuori è un ristorante
che passa inosservato, senza grandi piante o portoni imponenti tipici
di una certa ristorazione medio-alta.

L'interno è strutturato su un'unica sala da pranzo, con la cucina
leggermente rialzata. Gli spazi sono stretti ma in una sala attigua
c'è un salottino che è anche lo studio dello chef.
La dimensione ridotta del locale non consente di distanziare i tavoli
quanto necessario. Nonostante questo i coperti totali non sono piu' di
20/22.
Le sedie sono comodo e le tovaglie pregiate. I sottopiatti e le
brocche di argento sono forse l'unica eccezione ad una sobrietà
spiazzante. Con il passare dei minuti ci si abitua e l'ambiente
diventa familiare. Con il passare delle ore e delle portate ci si
rende conto che la scelta di non ostentare eccessivo lusso è un modo
per valorizzare ancora di piu' la cucina.

E' vietato fumare in tutto il locale.

Il servizio è diretto da Emanuala Pierangelini, sorridente e garbata.
In generale il servizio è attento e professionale. La dimensione
ridotta del locale crea qualche piccolo inconveniente, ma tutto
sommato il pranzo scorre su buoni ritmi.

La carta dei vini meriterebbe una recensione a parte. Per
intelligenza, profondità e ricarichi "onesti" e' di gran lunga la
migliore che abbia mai avuto modo di scorrere.
Etichette da tutto il mondo, ma con particolare attenzione alla
Toscana.
I ricarichi rispetto ai prezzi di enoteca si attestano sul 30/40%, ma
si puo' trovare anche di meglio. Noi, per esempio, abbiamo optato per
un Trebbiano d'Abruzzo Valentini 1997 a 33 euro. In enoteca, lo stesso
vino, costa solitamente 30 euro.

Il carello dei formaggi, che pure non abbiamo avuto di provare, è
molto fornito, cosi' come l'accostamento di confetture (di melone
bianco, per esempio).

L'ottimo pane è, volutamente, di soli due tipi: bianco e integrale.
Sul tavolo un ottimo burro e un piccola ampolla di olio toscano.

Il menu degustazione è unico e costa 85 euro. Va ordinato dall'intero
tavolo anche se è possibile fare delle variazioni.
E' possibile aggiungere alle 5 portate del menu degustazione un piatto
di carne proposto dallo chef (ieri il maialino di cinta senese) ad un
costo complessivo di 100 euro per un menu di: due antipati, un primo,
un secondo di pesce, un secondo di carne e un dolce.

Il menu degustazione riprende i classici che hanno reso famoso il
locale, mentre i piatti piu' recenti vanno ordinati alla carta.

Essendo alla nostra prima visita optiamo per due menu degustazione,
con aggiunta di due secondi di carne.

Passiamo ai piatti degustati:

- Baccalà con bottarga
Squisito appetizer. Una pallina di baccalà mantecato con piccola
spolverata di bottarga. Equilibrio perfetto e consistenza
gradevolmente cremosa. Ottimo.

- Tonno scottato
Cottura perfetta del tonno e grande materia prima. Molto buono.

- Passatina di ceci con gamberi
Un piatto celebre al quale si devono, per emulazione, gran parte delle
passatine (fagioli, lenticchie, porri ecc.) che riempiono i menu dei
ristoranti italiani. Ero molto curioso di assaggiare questo piatto
perchè io stesso mi sono cimentato nella sua preparazione. Un piatto
tanto semplice quanto straordinariamente gustoso. La passatina è
adagiata su un piatto piano con tre bei gamberi sgusciati. La
consistenza della passatina di ceci e' quasi spumosa. Una semplicità
disarmante per un grande piatto. Ottimo.

- Ravioli di pesce alla crema di frutti di mare
Il miglior piatto del pranzo e senza dubbio il miglior primo mai
assaggiato finora. Sei ravioli con un cremoso ripieno di pesce e
squisiti frutti di mare al centro del piatto. In bocca i ravioli
sciolgono il proprio ripieno e sprigionano un sapore leggero ma
deciso. Ottimo.

- Pesce San Pietro con carciofi
Sul menu viene indicato come "pesce del giorno". Soltanto all'arrivo
delle piatti scopriamo un bellissimo filetto di pesce San pietro.
Grande materia prima con i carciofi a chiudere un piatto che lo chef
rispetta senza voli pindarici. Molto buono.

- Maialino di cinta senese
Piatto molto buono ma non straordinario.

- Piccione di campagna al rosmarino
Altro piatto storico del Gambero Rosso. Il petto del piccione viene
servito sul piatto principale a media cottura, mentre la coscia viene
servita in un altro piatto e molto piu' cotto. Ottimo.

- Crepe con ripieno d'arancia e gelato al mandarino
Dolce storico e di consolidato successo. Due crepe calde con una
squisita crema di arance, accompagnate da un gelato al mandarino.
Ottimo.

- Ravioli con peperoni e fagioli
Piatto offerto dallo chef, quale esempio di una delle ultime
creazioni. Un dolce straordinario, tra i migliori mai assaggiati. Le
creme sono raccolte tra sfoglie sottili. Mentre l'accostamento dolce
dei peporoni (riuscitissimo) non stupisce, il gusto della creama di
fagioli è imprevedibilmente vicino a quello delle castagne. Ottimo.

- Piccola pasticceria
6 tipi diversi di pasticcini: gelatine (mai mangiate cosi' buone),
cannolo alla crema, bignè di crema e cioccolato ecc. Una piccola
pasticceria perfetta, sia nel gusto che nella quantità.

- Pralineria
Con i caffè arrivano squisite piccole preparazioni al cioccolato,
tutti estremamente buoni e alcuni molto originali (soprattutto quelli
speziati).

Il conto finale è di 257 euro cosi' ripartiti:

- 200 euro due menu degustazione completi
- 33 euro il vino "Trebbiano d'Abruzzo Valetini 1997"
- 10 euro due tisane
- 6 euro due caffè
- 5 euro un calice di rosso di Bolgheri
- 3 euro una bottiglia di acqua minerale

Sono stati gentilmente offerti: pani, appetizer, piccola pasticceria,
un dolce fuori degustazione e la pralineria (con il caffè).

Una parentesi conclusiva riguardo Fulvio ed Emanuala Pierangelini.
Avevo letto alcuni giudizi negativi sul carattere schivo e riservato
di Pierangelini, tanto da provare un leggero imbarazzo all'idea di
visitare un locale apparentemente freddo e distaccato.
Ricordavo la cena di gala delle Tre forchette alla citta' del gusto,
in ottobre. A fine cena, mentre tutti gli altri chef si
complimentavano tra di loro in sala, al secondo piano vidi
Pierangelini sistemare pentole; assolutamente indifferente al momento
mondano che si stava vivendo al piano di sotto. Un'immagine che non
seppi interpretare se non come massima estraneazione, che altro non è
che la rivendicazione stessa del proprio lavoro come massima
espressione di sè. Fulvio ed Emanuela Pierangelini si sono dimostrate
nei nostri confronti due persone squisite, appassionate e divertenti,
con un'altissima considerazione del proprio lavoro.

Siamo usciti dal locale con un pioggia scrosciante e la consapevolezza
di aver provato una sensazione irripetibile: la scoperta di una nuova
dimensione di cucina, piena e coinvolgente. Il centro del mondo, per
due romantici appassionati come noi, per un pomeriggio è stato San
Vincenzo.



Gambero Rosso
Piazza della Vittoria, 13
San Vincenzo (LI)
0565701021

Visitato domenica 29 febbraio a pranzo
nico pisanelli
2004-03-02 12:57:18 UTC
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P r o l e t wrote:


a proposito, la colonna romana non doveva fare una gita in treno da
Pierangelini un sabato o una Domenica?


N.
Antonio Scuteri
2004-03-02 12:57:49 UTC
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Post by nico pisanelli
a proposito, la colonna romana non doveva fare una gita in treno da
Pierangelini un sabato o una Domenica?
Doveva, ma prolet il traditore non ha avvertito:-(
P r o l e t
2004-03-02 13:26:44 UTC
Permalink
On Tue, 2 Mar 2004 13:57:49 +0100, "Antonio Scuteri"
Post by Antonio Scuteri
Post by nico pisanelli
a proposito, la colonna romana non doveva fare una gita in treno da
Pierangelini un sabato o una Domenica?
Doveva, ma prolet il traditore non ha avvertito:-(
Ehm.... avete ragione..... a mia parziale discolpa aggiungo che la
sosta faceva parte di una tre giorni organizzata in occasione del
compleanno di mia moglie.

Ora piu' di prima mi dico disponibile all'esperienza collettiva.

L'unica cosa che vorrei evitare e' prenotare un tavolo per 12 persone
e presentarci in 6, per defezioni dell'ultimo minuto (un trend molto
evidente negli incontri organizzati sul forum del GR). Per un
ristorante con 20 coperti sarebbe un problema e sono certo che allo
chef girerebbero a velocita' supersonica.
Dunque se decidiamo di organizzare chi partecipa deve assumersi una
sorta di impegno morale ed esserci a tutti i costi.

Chi ci sta?
Antonio Scuteri
2004-03-02 13:34:33 UTC
Permalink
Post by P r o l e t
On Tue, 2 Mar 2004 13:57:49 +0100, "Antonio Scuteri"
Post by Antonio Scuteri
Post by nico pisanelli
a proposito, la colonna romana non doveva fare una gita in treno da
Pierangelini un sabato o una Domenica?
Doveva, ma prolet il traditore non ha avvertito:-(
Ehm.... avete ragione..... a mia parziale discolpa aggiungo che la
sosta faceva parte di una tre giorni organizzata in occasione del
compleanno di mia moglie.
Ora piu' di prima mi dico disponibile all'esperienza collettiva.
L'unica cosa che vorrei evitare e' prenotare un tavolo per 12 persone
e presentarci in 6, per defezioni dell'ultimo minuto (un trend molto
evidente negli incontri organizzati sul forum del GR). Per un
ristorante con 20 coperti sarebbe un problema e sono certo che allo
chef girerebbero a velocita' supersonica.
Dunque se decidiamo di organizzare chi partecipa deve assumersi una
sorta di impegno morale ed esserci a tutti i costi.
Chi ci sta?
Io:-)
Gianmarco L.
2004-03-02 13:47:23 UTC
Permalink
Io:-)
Caro mio, non prendere impegni che non potrai rispettare... e ricorda che ad
aprile 2005 hai un impegnone, ergo inizia la dieta propiziatoria :-PPP

G.
Antonio Scuteri
2004-03-02 13:49:55 UTC
Permalink
Post by Gianmarco L.
Io:-)
Caro mio, non prendere impegni che non potrai rispettare... e ricorda che ad
aprile 2005 hai un impegnone, ergo inizia la dieta propiziatoria :-PPP
Tu pensa a prenotare, che poi ne parliamo:-)
P r o l e t
2004-03-02 13:48:21 UTC
Permalink
On Tue, 2 Mar 2004 14:34:33 +0100, "Antonio Scuteri"
Post by P r o l e t
Dunque se decidiamo di organizzare chi partecipa deve assumersi una
sorta di impegno morale ed esserci a tutti i costi.
Chi ci sta?
Io:-)
D'accordo. Ma sei moralmente impegnato?

Dovresti ripetere questo giuramento:

"L'Aurelia e' lunga e perigliosa.
La ferrovia lenta e noiosa.
Piu' che una promessa e' un giuramento.
A San Vincenzo! A San Vincenzo!"

Vale piu' questo di un contratto pre-elettorale da Vespa Bruno.
Antonio Scuteri
2004-03-02 13:49:13 UTC
Permalink
Post by P r o l e t
Io:-)
D'accordo. Ma sei moralmente impegnato?
"L'Aurelia e' lunga e perigliosa.
La ferrovia lenta e noiosa.
Piu' che una promessa e' un giuramento.
A San Vincenzo! A San Vincenzo!"
Vale piu' questo di un contratto pre-elettorale da Vespa Bruno.
Lo spero bene che valga di più. Lo abbiamo tutti votato per il calo delle
tasse e quelle maledette aumentano:-)

Giuro sulla testa di Gml che ci sarà!!!:-)
IH870
2004-03-02 19:00:13 UTC
Permalink
Post by Antonio Scuteri
Lo spero bene che valga di più. Lo abbiamo tutti votato per il calo delle
tasse e quelle maledette aumentano:-)
ma adesso puoi evaderle senza problemi morali!
Antonio Scuteri
2004-03-02 18:58:20 UTC
Permalink
Post by IH870
Post by Antonio Scuteri
Lo spero bene che valga di più. Lo abbiamo tutti votato per il calo
delle
Post by Antonio Scuteri
tasse e quelle maledette aumentano:-)
ma adesso puoi evaderle senza problemi morali!
Magari, purtroppo sono un umile lavoratore dipendente:-)
IH870
2004-03-02 19:29:42 UTC
Permalink
Post by Antonio Scuteri
Magari, purtroppo sono un umile lavoratore dipendente:-)
possiamo allora rubare a stato, assicurazioni e banche. ;)
vedrai che prima o poi che ci "declassano" anche quelle!
Nico Giraldi
2004-03-06 11:40:34 UTC
Permalink
Post by IH870
Post by Antonio Scuteri
Lo spero bene che valga di più. Lo abbiamo tutti votato per il calo
delle
Post by Antonio Scuteri
tasse e quelle maledette aumentano:-)
ma adesso puoi evaderle senza problemi morali!
rotfl

Anna Maria
2004-03-02 18:40:07 UTC
Permalink
Post by P r o l e t
On Tue, 2 Mar 2004 13:57:49 +0100, "Antonio Scuteri"
Post by Antonio Scuteri
Post by nico pisanelli
a proposito, la colonna romana non doveva fare una gita in treno da
Pierangelini un sabato o una Domenica?
Doveva, ma prolet il traditore non ha avvertito:-(
Ehm.... avete ragione..... a mia parziale discolpa aggiungo che la
sosta faceva parte di una tre giorni organizzata in occasione del
compleanno di mia moglie.
Ora piu' di prima mi dico disponibile all'esperienza collettiva.
L'unica cosa che vorrei evitare e' prenotare un tavolo per 12 persone
e presentarci in 6, per defezioni dell'ultimo minuto (un trend molto
evidente negli incontri organizzati sul forum del GR). Per un
ristorante con 20 coperti sarebbe un problema e sono certo che allo
chef girerebbero a velocita' supersonica.
Dunque se decidiamo di organizzare chi partecipa deve assumersi una
sorta di impegno morale ed esserci a tutti i costi.
Chi ci sta?
Io:-)
Ci starei volentieri anch'io, ma mi pare lontanuccio... vedremo.

A.M.
J. L. Picard
2004-03-02 13:46:14 UTC
Permalink
Post by P r o l e t
L'unica cosa che vorrei evitare e' prenotare un tavolo per 12 persone
e presentarci in 6, per defezioni dell'ultimo minuto (un trend molto
evidente negli incontri organizzati sul forum del GR).
Guarda che questo è un forum serio, all'incontro da Arturo non c'è stata
neanche una defezione, nonostante che per i milanesi la cosa abbia
comportato il pernottamento a Firenze. ;-)
Post by P r o l e t
Dunque se decidiamo di organizzare chi partecipa deve assumersi una
sorta di impegno morale ed esserci a tutti i costi.
Chi ci sta?
Io, ma solo se si aspetta aprile.

Ciao,
L.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
~pingo~
2004-03-02 14:01:43 UTC
Permalink
On Tue, 02 Mar 2004 14:46:14 +0100, ***@yahoo.com (J. L.
Picard) wrote:

[...]
Post by J. L. Picard
Guarda che questo è un forum serio, all'incontro da Arturo non c'è stata
neanche una defezione, nonostante che per i milanesi la cosa abbia
comportato il pernottamento a Firenze. ;-)
Vabbe' ... avevate bevuto come tombini, dove volevate andare? :-)



ciaociao.

~pingo~
Per risposte in e-mail sostituire (pingo.net) con (email.it) nell'indirizzo.
J. L. Picard
2004-03-02 16:12:39 UTC
Permalink
Post by ~pingo~
Post by J. L. Picard
Guarda che questo è un forum serio, all'incontro da Arturo non c'è stata
neanche una defezione, nonostante che per i milanesi la cosa abbia
comportato il pernottamento a Firenze. ;-)
Vabbe' ... avevate bevuto come tombini, dove volevate andare? :-)
Ti confondi con qualcun altro, io non bevo, degusto. ;-)
Ciao,
L.
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
arturo
2004-03-02 18:53:17 UTC
Permalink
Post by J. L. Picard
Io, ma solo se si aspetta aprile.
ricordatevi che a maggio si festeggia il decimo del cavolo nero.. e chi non
partecipa, peste lo colga.. :-)

ciao
arturo
IH870
2004-03-02 19:01:11 UTC
Permalink
Post by arturo
ricordatevi che a maggio si festeggia il decimo del cavolo nero.. e chi non
partecipa, peste lo colga.. :-)
basta si possa "degustare"! ;)
Antonio Scuteri
2004-03-02 18:57:49 UTC
Permalink
Post by arturo
Post by J. L. Picard
Io, ma solo se si aspetta aprile.
ricordatevi che a maggio si festeggia il decimo del cavolo nero.. e chi non
partecipa, peste lo colga.. :-)
Com'era il numero di quel tuo amico di Caffellatte? ;-)
arturo
2004-03-02 19:05:59 UTC
Permalink
Post by Antonio Scuteri
Post by arturo
Post by J. L. Picard
Io, ma solo se si aspetta aprile.
ricordatevi che a maggio si festeggia il decimo del cavolo nero.. e chi
non
Post by arturo
partecipa, peste lo colga.. :-)
Com'era il numero di quel tuo amico di Caffellatte? ;-)
caffelletto ...vorrai dire .. :-)

ciao
arturo
Antonio Scuteri
2004-03-02 19:08:32 UTC
Permalink
Post by Antonio Scuteri
Post by arturo
ricordatevi che a maggio si festeggia il decimo del cavolo nero.. e chi
non
Post by arturo
partecipa, peste lo colga.. :-)
Com'era il numero di quel tuo amico di Caffellatte? ;-)
Vabbé, ci siamo capiti:-)
arturo
2004-03-02 19:15:35 UTC
Permalink
Post by Antonio Scuteri
Post by Antonio Scuteri
Post by arturo
ricordatevi che a maggio si festeggia il decimo del cavolo nero.. e
chi
Post by Antonio Scuteri
non
Post by arturo
partecipa, peste lo colga.. :-)
Com'era il numero di quel tuo amico di Caffellatte? ;-)
Vabbé, ci siamo capiti:-)
ci sta che faccio una capatina a roma nel mese di marzo..
ho visto qualcosa di interessante nel programma della città del gusto.

ciao
arturo
Anna Maria
2004-03-02 23:01:27 UTC
Permalink
Post by arturo
ricordatevi che a maggio si festeggia il decimo del cavolo nero.. e chi non
partecipa, peste lo colga.. :-)
ciao
arturo
Io mi prenoto eh? Artu'... se vedemo

A.M.
DMaster
2004-03-02 19:46:24 UTC
Permalink
Post by P r o l e t
Puo' l'esperienza di qualche ora in un ristorante essere talmente
assoluta da regalare una persistente, incomprensibile e inquietante
emozione?
Sono contento per te, perche' conosco la piacevolissima sensazione di
appagamento... tuttavia purtroppo per me non ho avuto le medesime
impressioni.
L'appetizer di baccala' mi e' sembrato abbastanza ordinario, il dolce
(biscotto soffice al cioccolato amaro) assolutamente normale e quei cinque
pasticcini della piccola pasticceria li ho trovati indistinguibili da una
qualita' media tranne in effetti le gelatine al lampone, eccellenti ma un
po' stucchevoli...
In effetti carta dei vini memorabile...
Mah... ci ritornero' per vedere se ero io di luna storta :-)

Ciao Dmaster
Anna Maria
2004-03-02 23:06:14 UTC
Permalink
Post by DMaster
Post by P r o l e t
Puo' l'esperienza di qualche ora in un ristorante essere talmente
assoluta da regalare una persistente, incomprensibile e inquietante
emozione?
Sono contento per te, perche' conosco la piacevolissima sensazione di
appagamento... tuttavia purtroppo per me non ho avuto le medesime
impressioni.
L'appetizer di baccala' mi e' sembrato abbastanza ordinario, il dolce
(biscotto soffice al cioccolato amaro) assolutamente normale e quei cinque
pasticcini della piccola pasticceria li ho trovati indistinguibili da una
qualita' media tranne in effetti le gelatine al lampone, eccellenti ma un
po' stucchevoli...
In effetti carta dei vini memorabile...
Mah... ci ritornero' per vedere se ero io di luna storta :-)
Ciao Dmaster
In effetti la carta dei vini è essenziale. Appaga più quella del cibo..:-)

lo proverò anch'io, A.M.
Gianfranco Bertozzi
2004-03-03 20:17:10 UTC
Permalink
Post by P r o l e t
Siamo entrati nel locale di San Vincenzo con molti dubbi e numerosi
pregiudizi. Siamo usciti con nuove e inaspettate certezze, prima fra
tutte la consapevolezza che d'ora in avanti il nostro approccio alla
ristorazione di qualita' non sara' piu' lo stesso.
Ultimamente avevo letto un articolo su una rivista locale (locale
nel senso delle mie parti, non di S. Vincenzo) che ne parlava
veramente ma veramente male. Per tale motivo avevo deciso di non
andarci piu', anche perche' il famoso incontro IDR al Gambero non c'e'
stato.

Adesso mi fai quasi cambiare idea.

Se organizzate un raduno da quelle parti, me lo fate sapere? :-)
Post by P r o l e t
Il ristorante si trova direttamente sul mare, davanti al piccolo porto
di San Vincenzo. Come ubicazione e struttura esterna non è molto
C'erano le macchie di umido sul soffitto? L'articolo in questione le
descriveva abbastanza bene... ;-)
Post by P r o l e t
espressione di sè. Fulvio ed Emanuela Pierangelini si sono dimostrate
nei nostri confronti due persone squisite, appassionate e divertenti,
con un'altissima considerazione del proprio lavoro.
Questo mi fa piacere. Per come li avevo sentiti descrivere
sembravano piuttosto due orsi bruni appena risvegliati dal letargo...
;-)


Un saluto,
--
Gianfranco Bertozzi
Linux User #183585
***@tiscalinet.it
P r o l e t
2004-03-04 09:39:25 UTC
Permalink
On Wed, 3 Mar 2004 20:17:10 +0000 (UTC), Gianfranco Bertozzi
Post by Gianfranco Bertozzi
C'erano le macchie di umido sul soffitto? L'articolo in questione le
descriveva abbastanza bene... ;-)
Non le ho notate. Sicuramente l'ambiente non e' all'altezza di altri
grandi ristoranti. La cosa incredibile e' che questo teorico limite,
nella pratica diventa un punto a favore, in quanto spazio alle
emozioni diverse dal gusto.
Post by Gianfranco Bertozzi
Post by P r o l e t
espressione di sè. Fulvio ed Emanuela Pierangelini si sono dimostrate
nei nostri confronti due persone squisite, appassionate e divertenti,
con un'altissima considerazione del proprio lavoro.
Questo mi fa piacere. Per come li avevo sentiti descrivere
sembravano piuttosto due orsi bruni appena risvegliati dal letargo...
;-)
Per l'intero pranza Pierangelini si e' limitato a fare la spola tra
cucina e sala, guardando da un piano rialzato che tutto andasse bene.
A fine pranzo, mentre stavo pagando il conto, ho colto l'occasione
della vicinanza dello chef al nostro tavolo per un sorriso e un
complimento.
Cosa che non mi sarei mai aspettato (eravamo due perfetti sconosciuti
alla prima visita) ci ha immediatamente invitato a trasferci nel
salottino-studio attiguo alla sala. Da li' e' cominciato un lungo
scambio di idee, esperienze e impressioni durato circa 3 ore e mezzo.
Pierangelini e' timido e schivo. Non ama compiacere, ne' e' il tipo di
chef che passa tra i tavoli quale obbligo di fine pasto. Capisco
perfettamente che il suo atteggiamento puo' essere considerato
negativamente. I tuoi timori attuali erano anche i miei prima di
visitare il locale.

Riporto un ottimo intervento dell'utente Piermiga sul forum del
Gambero Rosso, che a mio avviso descrive perfettamente l'anima del
ristorante di San Vincenzo:

"Non conosco personalmente Pierangelini al punto da poter esprimere
pareri che vadano oltre la pura e semplice impressione derivata da
quei pochi contatti diretti o indiretti delle sue rare apparizioni
pubbliche e, soprattutto, dalle due volte che ho potuto essere alla
sua tavola ed assaporare le sue creazioni. Semplici impressioni che
sono però il biglietto da visita di qualsiasi rapporto umano e
tracciano immediatamente il solco verso il desiderio di
approfondimento o erigono il muro dell’incomunicabilità. Innanzitutto
i piatti, che sono il primo tangibile vettore su cui transitano i
messaggi e le sensazioni che si desidera trasmettere, portano alla
determinazione che l’esperienza fatta a quella tavola sia determinante
per la personale crescita gastronomico-culturale: [.il nostro
approccio alla ristorazione di qualità non sarà più lo stesso] dice
Prolet e condivido in pieno quasi a definirlo, come cucina, quello che
in acustica si identifica a strumento di riferimento. Quelli della mia
età ricordano un altoparlante coassiale a sorgente puntiforme Tannoy
diventato presto una sorta di riferimento (soprattutto per
l’equilibrio raggiunto nella gestione spaziale e dinamica tra le
fondamentali e le armoniche) per tutta una generazione di casse
acustiche di altissima qualità. Ebbene il Gambero è anche questo:
riferimento per una cucina che è figlia di una perfetta fusione fra
rigoroso e coerente progetto mentale, tecnica ed impegno da una parte
ed intuizione, estro, gioco dall’altra. Gioco ho detto perché è un
vocabolo assai ricorrente nelle parole del Sig. Fulvio; gioco come
principio di tutte le sperimentazioni animali ed umane, gioco come
fucina dell’evoluzione intellettuale, della curiosità, della
soddisfazione interiore.
Via i comuni schemi di valutazione, via la distanza fra i tavoli, le
candele, i sassi colorati, via il servizio ingessato e sempre
impeccabile: non che non siano cose importanti ma qui non devono
essere concettualmente metro determinante. Qui sono determinanti
invece le valutazioni emotive settoriali e peculiari per ambiti ed
addirittura sottoambiti. Stelle? pfui!! sarebbe come esprimersi sul
Mahler di Abbado con pollice su o pollice giu! Ci sono limiti
risaputi, è vero, e forse anche voluti che però non fanno altro che
amplificare l’evento culinario. La [sobrietà spiazzante], il [ridurre
all’essenziale che valorizza l’aspetto culinario] di Prolet quasi mi
portano a dire, come paragone, che anche le più alte espressioni ed
intuizioni musicali si sono avute nell’espressione del quartetto, del
piccolo organico o nel solo addirittura (Suites per violoncello o
ciaccona per violino di Bach). Trovo, infatti, la cucina di
Pierangelini più un momento di sintesi di purezza che di tentativo
(anche riuscito) di stupore o di sfarzo. Non c’è eccesso formale o di
abbinamenti ma ragionata coerente ricerca e massima esaltazione della
materia primaria, non c’è azzardo ma gioco che dona al piatto
quell’umanità che riscalda la mera funzione del progetto
intellettuale, non c’è distrazione che tenda a sottrarre attenzione
all’analisi di un percorso che parte dalle reazioni chimiche papillari
e, attraverso la trasduzione intellettivo cognitiva, termina
nell’elaborazione e memorizzazione del gusto ormai scivolato da
sensazione a concetto, da godimento a ricordo, non c’è solo
imprenditoria ma amore per il proprio lavoro che porta a concentrare
centripetamente il tutto verso l’idea di cibo. La cantina stessa,
ciclopica e precorritrice di tante realtà ora di osanna comune, è una
funzione del cibo: con quei ricarichi è esclusa una gestione solo
commerciale ma rappresenta una prova di intelligenza e lungimiranza
che tende a rendere fruibili al massimo gli abbinamenti, le proposte
e, perché no, anche l’eventuale secondo vino. E’ per questo che
[l’approccio alla ristorazione di qualità non sarà più lo stesso]
perché questo gigante a volte timido a volte burbero impegna ogni
grammo di se stesso verso una concezione ancestrale ed intellettuale,
semplice e poetica, rigorosa e giocosa del cibo e dal cilindro escono
piatti che ammaliano il palato, arricchiscono l’intelletto e parlano
al cuore. Poi ci sono le volte in cui tutto fila liscio e quelle con
qualche inconveniente (la cinta senese non era perfetta nemmeno dalla
Santini); c’è la volta in cui ti da le spalle parlando un quarto d’ora
(di cucina) con un diplomatico francese vicino di tavolo e la volta
che guarda e commenta con te un rosso tramonto sul Tirreno; sempre,
però, è là a lavorare dietro ai suoi fornelli ed a rendersi reperibile
e responsabile in prima persona del suo mondo. Infine penso che a S.
Vincenzo alcuni stereotipi vengano alquanto rivoluzionati e le rosse
stelle, oltre che limitative, siano indice di analisi riduttive o
quantomeno superficiali; e se oltre a cucina, cantina, servizio,
ambiente e bonus si potesse disporre di ancora 5 punti per coerenza,
onestà e rigore intellettuale i 101/100 sarebbero già consegnati alla
storia."

Se si va con questo spirto consiglio la visita. Se si va cercando
macchie sul soffitto, sedie non perfette, infissi inadatti e cose del
genere e' meglio restare a casa o andare in un altro ristorante.
P r o l e t
2004-03-04 09:42:11 UTC
Permalink
Post by P r o l e t
Non le ho notate. Sicuramente l'ambiente non e' all'altezza di altri
grandi ristoranti. La cosa incredibile e' che questo teorico limite,
nella pratica diventa un punto a favore, in quanto spazio alle
emozioni diverse dal gusto.
Errata corrige.

Intendevo scrivere:

"La cosa incredibile e' che questo teorico limite, nella pratica
diventa un punto a favore, in quanto toglie spazio ai condizionamenti
estranei al piacere del cibo e del vino."
orson
2004-03-04 18:09:07 UTC
Permalink
Immagino che, visto il tono del primo post e le risposte seguenti, non
riuscendo proprio ad essere sulla stessa linea, sarò impopolare

Sono stato da pierangelini 2 volte.
Premetto che:
- non mi interessa affato che lo chef faccia il simpatico (nemmeno è
fondamentale che lo sia davvero, come ad esempio Beck, per il mio
giudizio su un ristorante). Pierangelini è un tipo schivo (è l'unico
chef che conosca che non ha fatto entrare in cucina mio figlio di 6
anni a fine cena -Arzak roellinger e altri sono stati più cordiali,
Alajmo ci ha giocato- )ma è stato cmq abbastanza gentile
- nemmeno il locale è fondamentale (le macchie d'umido ci sono o,
almeno, c'erano un anno fa). non me ne sono crucciato più di tanto
anche se mi sembra un po' eccessivo dire (forzando un po' il pensiero
di prolet) che un ambiente bruttino aiuta ad apprezzare di più una
grande cucina (per dire: il bel ristorante della Ruscalleda non
distrae affatto e rende l'esperienza, che parte cmq da una grande
cucina, indimenticabile)
- la carta dei vini, per intelligenza e bassi ricarichi è seconda solo
a Teverini (che vale la pena davvero visitare per quella)

Il problema per me è stato che non mi sono emozionato quanto voi, che
il menù al passare di 2 anni era quasi lo stesso (e, un anno dopo, è
lo stesso di cui mi parlate voi), che la crepe finale era migliore nel
ricordo della prima volta (troppo dolce, la seconda) e cmq neanche
lontanamente paragonabile ai dolci di roellinger e della ruscalleda.
Soprattutto, per me, è il vedere nuove proposte lo stimolo e anche il
segnale che lo chef è un po' "un' anima in pena" alla ricerca continua
di qualcosa
Questo da Pierangelini non l'ho davvero provato. Insomma, oggi non ci
tornerei (o cmq sono altri i posti che voglio provare, es: Andoni Luis
Aduriz)
P r o l e t
2004-03-05 08:02:45 UTC
Permalink
Post by orson
Alajmo ci ha giocato- )ma è stato cmq abbastanza gentile
Ho trovato Massimiliano Alajmo molto simpatico e divertente (oltre che
talentuso, ovviamente), ma un po' troppo legato ad un ruolo di
etichetta. Il passaggio tra i tavoli e' un gesto apprezzabile ma alla
fine non si riesce mai a parlare di cose interessanti. Ci si limita ai
convenevoli.
In generale ho trovato il servizio di Rubano non eccezzionale. Non mi
e' piaciuto il modo in cui viene gestita la sala. Esasperando il
concetto, preferisco un chef che resta chiuso in cucina che un
cameriere che rifiuta di cambiare un piatto (uno solo) del menu
degustazione.
Post by orson
un po' eccessivo dire (forzando un po' il pensiero
di prolet) che un ambiente bruttino aiuta ad apprezzare di più una
grande cucina
No. Infatti non e' un teorema che ritengo di poter allargare ad altri
ristoranti. Nel caso specifico del Gambero Rosso, invece, ritengo che
in quel locale tutto sia pensato a questo scopo. Li' mi sembra una
scelta, in altri una semplice mancanza.
Post by orson
il menù al passare di 2 anni era quasi lo stesso (e, un anno dopo, è
lo stesso di cui mi parlate voi),
Il menu degustazione raccoglie i classici del locale, mentre per i
nuovi piatti e' necessario ordinare alla carta. Per questo e', e
immagino, sara' sempre molto simile all'attuale. E' incredibile
assaggiare piatti che hanno 15 anni e trovarli decisamente attuali.
Pierangelini mi ha parlato di piatti in carta da poco piu' di un mese
e mezzo.
Post by orson
Soprattutto, per me, è il vedere nuove proposte lo stimolo e anche il
segnale che lo chef è un po' "un' anima in pena" alla ricerca continua
di qualcosa
Ripeto: non confondiamo il degustazione con il resto del menu che
invece contiene spunti continui di novita'.
Gianfranco Bertozzi
2004-03-05 07:24:21 UTC
Permalink
Post by P r o l e t
Non le ho notate. Sicuramente l'ambiente non e' all'altezza di altri
grandi ristoranti. La cosa incredibile e' che questo teorico limite,
nella pratica diventa un punto a favore, in quanto spazio alle
Bene. M'invogli sempre di piu' ad andare... :-)

Oddio, bene... :-o

Con quel che costa, forse era meglio se me ne parlavi male! ;-)
Post by P r o l e t
Cosa che non mi sarei mai aspettato (eravamo due perfetti sconosciuti
alla prima visita) ci ha immediatamente invitato a trasferci nel
salottino-studio attiguo alla sala. Da li' e' cominciato un lungo
Buon per voi! Se vado, ci provero' anch'io. Ma sono arcisicuro che
con me non succedera'. Oltre che timido sono anche sfortunato... :-/
Post by P r o l e t
Pierangelini e' timido e schivo. Non ama compiacere, ne' e' il tipo di
chef che passa tra i tavoli quale obbligo di fine pasto. Capisco
Capito. E apprezzato.

La moglie, invece, com'e'? Nell'articoletto ne parlavano malissimo.
Come di tutto il locale, del resto, cucina compresa.

Forse alla fine gli han fatto pagare il conto... >:]
Post by P r o l e t
Riporto un ottimo intervento dell'utente Piermiga sul forum del
Gambero Rosso, che a mio avviso descrive perfettamente l'anima del
OK. Sono ancora piu' convinto! :-)
Post by P r o l e t
Se si va con questo spirto consiglio la visita. Se si va cercando
Capito. Spero solo di essere sufficientemente preparato per
apprezzare certe cose. Che di esperienza culinaria non ne ho molta.

Si puo' andare cercando di spendere poco? ;-)

Saluti,
--
Gianfranco Bertozzi
Linux User #183585
***@tiscalinet.it
P r o l e t
2004-03-05 07:47:57 UTC
Permalink
On Fri, 5 Mar 2004 07:24:21 +0000 (UTC), Gianfranco Bertozzi
Post by Gianfranco Bertozzi
Capito. Spero solo di essere sufficientemente preparato per
apprezzare certe cose. Che di esperienza culinaria non ne ho molta.
Si puo' andare cercando di spendere poco? ;-)
Il menu degustazione costa 85 euro. Se aggiungete anche un piatto di
carne si arriva a 100 euro (viene fatto pagare 15 euro invece dei 35
euro in carta).

A 20 euro puoi trovare un vino decente. Per cui il conto per due
persone e': 85+85+20= 190 euro.

Il menu degustazione raccoglie i classici del locale. Alla prima
visita ti consiglio quel percorso.
Gianfranco Bertozzi
2004-03-05 08:45:00 UTC
Permalink
Post by P r o l e t
Post by Gianfranco Bertozzi
Si puo' andare cercando di spendere poco? ;-)
Il menu degustazione costa 85 euro. Se aggiungete anche un piatto di
Troppo. Al ristorante, al massimo arrivo a 25 euro! ;-)
Post by P r o l e t
Il menu degustazione raccoglie i classici del locale. Alla prima
visita ti consiglio quel percorso.
Ok. Spero di andare entro la fine di marzo, ne ho gia' parlato con
la mia ragazza... :-)

Ultima domanda, poi smetto: ai tempi che lavoravo in quel di S.
Vincenzo mi dissero che l'abbigliamento era rigorosamente elegante.
Confermi la cosa o si puo' andare in giacca e cravatta. O meglio in
jeans e maglione?

Non vorrei noleggiare un vestito, sai com'e'... ;-)

Saluti,
--
Gianfranco Bertozzi
Linux User #183585
***@tiscalinet.it
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