FabMind
2005-05-14 20:19:35 UTC
questa non vuole e non puo' essere una recensione.
e' la cronaca ragionata di un "incidente".
premessa: La Buca dei Vageri e' un locale da me segnalato con una recensione
in passato su questo stesso NG, dove sottolineavo gli aspetti positivi di
una cucina interessante a prezzi estremamente onesti.
il titolare poi aveva lasciato quel locale per riaprire altrove, ma sempre
in zona.
in settimana amici comuni ristoratori ci passano l'informazione e decidiamo,
ad una decina di giorni dall'apertura, di provare.
prenotiamo per quattro per le ventuno e ci "avventuriamo" lungo il viale dei
pini, che da marina di torre del lago arriva fino a viareggio.
arriviamo in uno spiazzo della pineta che presenta delle baracchine in
legno, dei chioschi, con tavoli sul giardino ed una veranda interna.
uno di questi e' "la lanterna gialla", il nuovo locale appunto dell'ex
patron della buca dei vageri.
appena seduti dentro (fuori sarebbe stato un po' azzardato per via
dell'umidita' e della temperatura), ci accorgiamo dalla carta che il locale
non e' come il precedente.
la scelta e' limitata e le voci mi fanno intuire che in cucina potrebbero
avere grosse limitazioni ai fuochi e alla preparazione dei piatti caldi in
genere; e i fatti mi daranno poi ragione.
vari antipasti tra bruschette, crostini e carpacci, crudita' di pesce, un
solo primo costituito da palline di ricotta e spinaci in salsa di
gorgonzola, e un paio di secondi: cosciotto di agnello in umido e seppie
con le bietole.
si sceglie: io il primo, che verra' variato dalle palline agli gnocchi,
essendo evidentemente terminate le palline di ricotta, gli altri prendono
due carpacci di spada ed un crostino di fegato.
per i secondi si prende tre agnelli e una seppia con bietole.
per i vini scegliamo, tra un bianco e un rosso, un chianti pisano, di
Fibbiano, troppo giovane (2003) in "carta" a 8 euro.
arriva prima pero' una tazza di brodo di pesce a testa ed un vassoino di
squisite arselle scottate.
poi i tre antipasti di carpaccio assieme ad una focaccia alle verdure.
dopo un bel po' arriva anche il mio piatto di gnocchi al gorgonzola.
a questo punto si arresta, si congela, il servizio.
passa un'ora...
tra la prima portata e la successiva passa piu' o meno un'ora.
un'ora in compagnia di una tavolata di una decina di persone estremamente
rumorose, maleducate, incredibilmente moleste.
chiaramente senza colpa alcuna del gestore, il quale comunque ha avuto il
torto di averci attendere cosi' a lungo per la portata successiva.
tre piatti di cosciotto di agnello in umido che arriveranno, un'ora dopo,
con dei cannellini; squisito l'agnello, tenerissimo e delicato.
le seppie con le bietole invece non arriveranno mai. a quanto pare sono
terminate.
viene proposto, ma solo allora, un guazzetto di scampi, evidentemente di
quella cruditée della proposta di antipasto.
arriva quindi anche il "guazzetto" di scampi, freschi, per carita', ma
scampi e non le bietole richieste.
dopo un po' arriva, non richiesta, un'altra focaccia di verdure e un
assaggio di serppie scottate con verdura e pomodorini, per mitigare la
delusione.
dolci.
mattonelle al cioccolato, crème caramel e poco altro.
si prendono tre mattonelle ai pinoli e cioccolato ed un gelato.
niente di che.
terminiamo col caffe' preso al bancone dall'esterno perche' sinceramente la
tavolata da dieci era diventata talmente rumorosa da rendere impossibile
una qualunque conversazione.
tre caffe' e due amari concludono al banco.
Il titolare e' mortificato, ci conosce.
si fa il conto:
tre carpacci di spada, uno gnocco al gorgonzola, tre cosciotti d'agnello, un
guazzetto di scampi, quattro dolci.
fuori lista restano il saluto iniziale (brodo e arselle) l'assaggio di
seppie, le due focaccine alle verdure, i caffe' e i due amari.
da bere le due bocce di chianti pisano e una d'acqua.
totale per quattro 80 euro.
considerazioni:
peccato.
la creativita' che avevamo trovato alla buca dei vageri e' sparita pur
mantenendo la qualita' delle materie.
indubbiamente hanno grossissimi problemi strutturali.
non si puo' improvvisare un ristorante con una cucina che non ha le
potenzialita' di una cucina (probabilmente pochi fuochi, spazio limitato).
se hanno cambiato target potrebbe venirne fuori qualcosa di interessante ma
certamente diverso.
le esitazioni del servizio sono certamente dovute alla recente apertura, ma
anche alle aspirazioni eccessive di un chiosco che imita un ristorante.
resta, torno a dire, la qualita' delle materie ed i prezzi onestissimi.
in fin dei conti s'e' pagato sedici euro a testa vini esclusi, che e'
davvero poco.
e resta comunque la gentilezza di Riccardino, il gestore.
e' la cronaca ragionata di un "incidente".
premessa: La Buca dei Vageri e' un locale da me segnalato con una recensione
in passato su questo stesso NG, dove sottolineavo gli aspetti positivi di
una cucina interessante a prezzi estremamente onesti.
il titolare poi aveva lasciato quel locale per riaprire altrove, ma sempre
in zona.
in settimana amici comuni ristoratori ci passano l'informazione e decidiamo,
ad una decina di giorni dall'apertura, di provare.
prenotiamo per quattro per le ventuno e ci "avventuriamo" lungo il viale dei
pini, che da marina di torre del lago arriva fino a viareggio.
arriviamo in uno spiazzo della pineta che presenta delle baracchine in
legno, dei chioschi, con tavoli sul giardino ed una veranda interna.
uno di questi e' "la lanterna gialla", il nuovo locale appunto dell'ex
patron della buca dei vageri.
appena seduti dentro (fuori sarebbe stato un po' azzardato per via
dell'umidita' e della temperatura), ci accorgiamo dalla carta che il locale
non e' come il precedente.
la scelta e' limitata e le voci mi fanno intuire che in cucina potrebbero
avere grosse limitazioni ai fuochi e alla preparazione dei piatti caldi in
genere; e i fatti mi daranno poi ragione.
vari antipasti tra bruschette, crostini e carpacci, crudita' di pesce, un
solo primo costituito da palline di ricotta e spinaci in salsa di
gorgonzola, e un paio di secondi: cosciotto di agnello in umido e seppie
con le bietole.
si sceglie: io il primo, che verra' variato dalle palline agli gnocchi,
essendo evidentemente terminate le palline di ricotta, gli altri prendono
due carpacci di spada ed un crostino di fegato.
per i secondi si prende tre agnelli e una seppia con bietole.
per i vini scegliamo, tra un bianco e un rosso, un chianti pisano, di
Fibbiano, troppo giovane (2003) in "carta" a 8 euro.
arriva prima pero' una tazza di brodo di pesce a testa ed un vassoino di
squisite arselle scottate.
poi i tre antipasti di carpaccio assieme ad una focaccia alle verdure.
dopo un bel po' arriva anche il mio piatto di gnocchi al gorgonzola.
a questo punto si arresta, si congela, il servizio.
passa un'ora...
tra la prima portata e la successiva passa piu' o meno un'ora.
un'ora in compagnia di una tavolata di una decina di persone estremamente
rumorose, maleducate, incredibilmente moleste.
chiaramente senza colpa alcuna del gestore, il quale comunque ha avuto il
torto di averci attendere cosi' a lungo per la portata successiva.
tre piatti di cosciotto di agnello in umido che arriveranno, un'ora dopo,
con dei cannellini; squisito l'agnello, tenerissimo e delicato.
le seppie con le bietole invece non arriveranno mai. a quanto pare sono
terminate.
viene proposto, ma solo allora, un guazzetto di scampi, evidentemente di
quella cruditée della proposta di antipasto.
arriva quindi anche il "guazzetto" di scampi, freschi, per carita', ma
scampi e non le bietole richieste.
dopo un po' arriva, non richiesta, un'altra focaccia di verdure e un
assaggio di serppie scottate con verdura e pomodorini, per mitigare la
delusione.
dolci.
mattonelle al cioccolato, crème caramel e poco altro.
si prendono tre mattonelle ai pinoli e cioccolato ed un gelato.
niente di che.
terminiamo col caffe' preso al bancone dall'esterno perche' sinceramente la
tavolata da dieci era diventata talmente rumorosa da rendere impossibile
una qualunque conversazione.
tre caffe' e due amari concludono al banco.
Il titolare e' mortificato, ci conosce.
si fa il conto:
tre carpacci di spada, uno gnocco al gorgonzola, tre cosciotti d'agnello, un
guazzetto di scampi, quattro dolci.
fuori lista restano il saluto iniziale (brodo e arselle) l'assaggio di
seppie, le due focaccine alle verdure, i caffe' e i due amari.
da bere le due bocce di chianti pisano e una d'acqua.
totale per quattro 80 euro.
considerazioni:
peccato.
la creativita' che avevamo trovato alla buca dei vageri e' sparita pur
mantenendo la qualita' delle materie.
indubbiamente hanno grossissimi problemi strutturali.
non si puo' improvvisare un ristorante con una cucina che non ha le
potenzialita' di una cucina (probabilmente pochi fuochi, spazio limitato).
se hanno cambiato target potrebbe venirne fuori qualcosa di interessante ma
certamente diverso.
le esitazioni del servizio sono certamente dovute alla recente apertura, ma
anche alle aspirazioni eccessive di un chiosco che imita un ristorante.
resta, torno a dire, la qualita' delle materie ed i prezzi onestissimi.
in fin dei conti s'e' pagato sedici euro a testa vini esclusi, che e'
davvero poco.
e resta comunque la gentilezza di Riccardino, il gestore.
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