Post by Aladarconsapevole del'attendibilità delle vostre segnalazioni mi permetto di
chiedervi consiglio per un ristorante (o trattoria) a Reggio Emilia
città, tenendo presente che albergo in centro storico e non ho la
macchina...ma posso camminare tranquillamente. Non pongo limiti di
spesa, ma cerco qualità. Soggiorno dall'1 al 4 dicembre.
Resto in attesa. Grazie,
Anche se sei senz'auto le scelte sono comunque piu' che dignitose: i posti
che ti elenco ora sono tutti raggiungibili a piedi da qualsiasi zona del
centro, viste anche le ridotte dimensioni dell'esagono formato dalle vecchia
mura.
"A mangiare", in viale Montegrappa verso la stazione, propone cucina tipica
soprattutto nei primi, tra cui tortelli e cappelletti, e un po' piu' di
fantasia nei secondi, di cui ricordo sempre l'ottime costarelle di maialino
da latte al balsamico, con tanto di cotenna, un must. Bella la carta dei
vini e raffinata la selezione di cioccolato e distillati per il fine pasto.
Spesa sui 30 scarsi vino escluso, di solito con una bottiglia di lambrusco
in due stai sotto i 40 a testa.
La "Trattoria della Ghiara", in Vicolo del Folletto, offre una cucina piu'
tradizionale sia sui primi che sui secondi, oltre a qualche loro
rivisitazione. Degni di nota sono soprattutto i cappelletti e gli stracci al
sugo d'anatra, bella l'idea dei cappelletti in tazza a mo' di antipasto per
poterli sentire senza rinunciare ad un altro primo. Ricordo ottimi un
annetto fa i loro cotechino e zucco, salume da pentola che ormai si trova
solo da loro, oppure i verziti ripieni di carne (o verzotti? non ricordo
coem li chiamano li). Interessante la selezione di vini, specie per quelli
locali dove si esce dal solito schema "Rinaldini - La Piccola - Medici":
hanno in carta anche vari produttori meno famosi e ben selezionati,
dall'Azienda Agricola Reggiana a Bertolani e altri nomi nuovi. Spesa sui 35
scarsi vino escluso.
"Ristorante Canossa", in Via Roma, se alberghi all'Astoria ce l'hai a 100
metri. Altro regno del tipico e altro accento ancora, stavolta sul bel
carrello dei bolliti e arrosti dal quale e' un peccato astenersi, specie per
i salumi da pentola come il cotechino (prima o poi scopriro' chi glieli
fa...), e mai dimenticarsi di chiedere le salse da bollito, la verde e la
rossa. La carta dei vini e' simile a quella della Ghiara ma senza la ricerca
dei piccoli sconosciuti, poco rappresentati come avviene di norma. Spesa sui
25-30.
"Ristorante al Pozzo", in viale Allegri accanto al teatro Ariosto: la carta
dei vini qua diventa protagonista, dando un bel distacco a quelle dei tre
locali suddetti quanto ad ampiezza e profondita' di annate per i migliori,
con ricarichi gia' piu' aggressivi ma del resto tenere tanto vino in cantina
e' un'immobilizzazione che ha i suoi costi. Bello l'ambiente, sotterraneo e
con volte in mattoni come una vecchia cantina. La cucina e' piu' legata a
griglia e brace per quanto riguarda i secondi ma non mancano i bolliti, e i
primi tradizionali sono ben rappresentati, inoltre c'e' sempre del pesce in
carta, cosa che nei tre suddetti non e' scontata. Spesa circa come per "a
mangiare".
"Wine bar Cadauno", in Via Squadroni, nonostante il nome e' una vera
osteria, adatta per cene meno impegnative e allietate da una carta dei vini
ben scelta e non avara di etichette. Cucina parte tradizionale, spesso
rivisitato con gusto, e parte internazionale coi soliti filetti al
balsamico, al pepe verde e simili e pesce ben eseguito, notevoli rispetto al
prezzo la materie prime, a cominciare da olii d'oliva che lasciano il
ricordo. Ambiente un po' freddino, servizio un po' in affanno nelle seratone
di piena come il venerdi.
Spesa sui 25 euro vini esclusi.
"Ristorante I Malavoglia", in Via del Carbone, cucina siciliana ben eseguita
con un occhio di riguardo per il pesce e i piatti piu' classici, come la
caponata, i cannoli e la cassata. Porzioni che sfamano eccome, servizio e
atmosfera accoglienti. Provato una sola volta, ne sono rimasto subito
entusiasta. Prezzi vicini a quelli del Cadauno.
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Vilco
Think pink, drink rosè