Oigroig
2014-06-03 10:07:12 UTC
Io e la morosa abbiamo passato il weekend lungo nella città sabauda e
su consiglio di un amico abbiamo messo il gettone enogastronomico su
Magorabin.
Il locale ha pochi coperti, ben distanziati, un arredamento casalingo e
famigliare, la location mette a proprio agio gli avventori, così come
il personale di sala, attento e preciso (piccolo sbaffo per uno dei
piatti la mancanza delle posate all'arrivo del piatto).
Scegliamo il menù classico del decimo anniversario, con 7 portate a 60
Euro.
Comincio a scartabellare la carta dei vini e intanto ci viene chiesto
se vogliamo un aperitivo, se cava, metodo classico o champagne, chiedo
un metodo classico e mi viene proposto un Prosecco, che poi ho trovato
assolutamente dignitoso seppure con un perlage davvero esiguo,
purtroppo non ricordo la cantina, il prosecco verrà poi conteggiato 10
Euro.
Alla fine cedo lo scettro al sommelier e mi fido dei loro abbinamenti,
5 vini.
Con gli amuse bouche finiamo il prosecco, tra questi splendidi i finti
pomodorini che sono in realtà fatti di tonno e coperti di una glassa
fredda al peperone rosso (il cui sapore però è schiacciato dal tonno),
il più buono il baccalà tra due cialde, ma anche le polpettine di
salsiccia.
Arriva il migliore piatto della giornata, tartare di fassona con
sorbetto di mele e ostrica, un tripudio iodato che sulla carne va a
nozze, un grandissimo piatto con un bilanciamento di temperature,
consistenze e sapori incredibile.
Vino abbinato, Capitel Foscarin 2004 di Capitelli, un Soave che non
bevevo da tempo, la prima bottiglia è leggermente ossidata, stavo per
farlo notare al sommelier che però rabbocca il bicchiere con una nuova
bottiglia, stavolta perfetta. Buon abbinamento.
Il vitello e il tonno. Rivisitazione del vitello tonnato, trancio di
tonno avvolto nella carne di vitello cotta a bassa temperatura e
farcito di capperi, salsa e polvere di caffè caramellata. Eccezionale
piatto anche questo e abbinamento col Soave perfetto.
Arriva il secondo vino, un Borgogna di Colin del 2007, uno
Chassagne-Montrachet.
Arriva anche il migliore abbinamento cibo-vino della serata, con
Lingua, gamberi e mandarino, un piatto semplice puntato sulla materia
prima e su richiami orientaleggianti, un po' sotto i precedenti due
piatti ma comunque davvero buono.
Buono l'abbinamento anche con capesante, spinaci e melone serviti
subito dopo, ottimo ma non stupisce questo piatto tutto sommato.
Si passa a un rosè di Bandol di cui non ricordo nulla, davvero vino
trascurabile, anche negli abbinamenti non mi ha particolarmente
colpito.
Arriva una zuppa di gambero e merluzzo, con una salsa di pachino
acidissima e molto profumata (che a me è piaciuta forse più del pesce),
un piatto ben eseguito ma anche qui non scatta la scintilla.
Comunque la mia fidanzata non aveva più fame e da qui in poi mi sono
sacrificato mangiando anche i suoi piatti :P
Arriva il quarto vino, una stilettata al cuore, un Merlot di Planeta
come immaginavo cupo grassoccio e monolitico, che infatti lascerò mezzo
nel bicchiere, nonostante si abbinasse bene con La lepre nel bosco,
lepre brasata con fragole e foie gras, molto appetitosa.
Viene servito un (come sempre) buonissimo Vigna del Volta 2007 con il
dolce, Passion lives here, cioè mousse di cioccolato dulcey, sorbetto
di banana e salsa al frutto della passione, molto molto buono, anche
l'abbinamento.
Arrivano poi le tisane e la piccola pasticceria.
Il totale in due è stato di 230 Euro, tutto sommato meritati, ma non mi
è rimasta la voglia di tornarci, anche se non sono pentito affatto di
averlo provato.
G
su consiglio di un amico abbiamo messo il gettone enogastronomico su
Magorabin.
Il locale ha pochi coperti, ben distanziati, un arredamento casalingo e
famigliare, la location mette a proprio agio gli avventori, così come
il personale di sala, attento e preciso (piccolo sbaffo per uno dei
piatti la mancanza delle posate all'arrivo del piatto).
Scegliamo il menù classico del decimo anniversario, con 7 portate a 60
Euro.
Comincio a scartabellare la carta dei vini e intanto ci viene chiesto
se vogliamo un aperitivo, se cava, metodo classico o champagne, chiedo
un metodo classico e mi viene proposto un Prosecco, che poi ho trovato
assolutamente dignitoso seppure con un perlage davvero esiguo,
purtroppo non ricordo la cantina, il prosecco verrà poi conteggiato 10
Euro.
Alla fine cedo lo scettro al sommelier e mi fido dei loro abbinamenti,
5 vini.
Con gli amuse bouche finiamo il prosecco, tra questi splendidi i finti
pomodorini che sono in realtà fatti di tonno e coperti di una glassa
fredda al peperone rosso (il cui sapore però è schiacciato dal tonno),
il più buono il baccalà tra due cialde, ma anche le polpettine di
salsiccia.
Arriva il migliore piatto della giornata, tartare di fassona con
sorbetto di mele e ostrica, un tripudio iodato che sulla carne va a
nozze, un grandissimo piatto con un bilanciamento di temperature,
consistenze e sapori incredibile.
Vino abbinato, Capitel Foscarin 2004 di Capitelli, un Soave che non
bevevo da tempo, la prima bottiglia è leggermente ossidata, stavo per
farlo notare al sommelier che però rabbocca il bicchiere con una nuova
bottiglia, stavolta perfetta. Buon abbinamento.
Il vitello e il tonno. Rivisitazione del vitello tonnato, trancio di
tonno avvolto nella carne di vitello cotta a bassa temperatura e
farcito di capperi, salsa e polvere di caffè caramellata. Eccezionale
piatto anche questo e abbinamento col Soave perfetto.
Arriva il secondo vino, un Borgogna di Colin del 2007, uno
Chassagne-Montrachet.
Arriva anche il migliore abbinamento cibo-vino della serata, con
Lingua, gamberi e mandarino, un piatto semplice puntato sulla materia
prima e su richiami orientaleggianti, un po' sotto i precedenti due
piatti ma comunque davvero buono.
Buono l'abbinamento anche con capesante, spinaci e melone serviti
subito dopo, ottimo ma non stupisce questo piatto tutto sommato.
Si passa a un rosè di Bandol di cui non ricordo nulla, davvero vino
trascurabile, anche negli abbinamenti non mi ha particolarmente
colpito.
Arriva una zuppa di gambero e merluzzo, con una salsa di pachino
acidissima e molto profumata (che a me è piaciuta forse più del pesce),
un piatto ben eseguito ma anche qui non scatta la scintilla.
Comunque la mia fidanzata non aveva più fame e da qui in poi mi sono
sacrificato mangiando anche i suoi piatti :P
Arriva il quarto vino, una stilettata al cuore, un Merlot di Planeta
come immaginavo cupo grassoccio e monolitico, che infatti lascerò mezzo
nel bicchiere, nonostante si abbinasse bene con La lepre nel bosco,
lepre brasata con fragole e foie gras, molto appetitosa.
Viene servito un (come sempre) buonissimo Vigna del Volta 2007 con il
dolce, Passion lives here, cioè mousse di cioccolato dulcey, sorbetto
di banana e salsa al frutto della passione, molto molto buono, anche
l'abbinamento.
Arrivano poi le tisane e la piccola pasticceria.
Il totale in due è stato di 230 Euro, tutto sommato meritati, ma non mi
è rimasta la voglia di tornarci, anche se non sono pentito affatto di
averlo provato.
G