Catrame
2014-07-09 19:27:57 UTC
La doggy bag è un diritto, lo dice la Cassazione
istoratori ed albergatori non possono più rifiutarsi di dare gli avanzi
ai propri clienti che ne fanno richiesta.
La doggy bag è un diritto, lo dice la Cassazione
Se siete al ristorante o in albergo e vi vergognate a chiedere la
borsetta con gli avanzi, comunemente chiamata “doggy bag“, d’ora in poi
non dovrete più farlo. I ristoratori e gli albergatori sono obbligati
ad acconsentire alla vostra richiesta. Lo stabilisce la Cassazione.
«UNA REGOLA ACCETTATA NELLA CIVILE CONVIVENZA» - Come riportato da
Affaritaliani e dal Messaggero Veneto, la Suprema Corte ha formalizzato
una regola «comunemente accettata nella civile convivenza». L’usanza è
nata anni fa con lo scopo di usare gli avanzi della cena per dar da
mangiare all’animale domestico, e da qui appunto il nome «doggy bag»,
ovvero «borsa del cagnolino». Col passare degli anni questo nome ha
indicato l’usanza di portare a casa gli avanzi per mangiarli il giorno
dopo. Ma questa cosa non sembra andasse bene ad un albergatore del
Trentino Alto Adige che aveva denunciato un cliente colpevole di aver
criticato il servizio della struttura.
LA CONDANNA PER INGIURIA IN APPELLO - Il cliente, Fulvio M.un signore
friulano di 76 anni che era andato in vacanza in Trentino, aveva
definito «uno schifo» i servizi dell’hotel che vietavano la doggy bag e
il riempimento della borraccia con l’acqua rimasta nella bottiglia.
L’uomo si era molto risentito con i gestori dell’hotel che aveva scelto
per passare le ferie a causa delle «imposizioni di regole» che lui
riteneva ingiustificate. Per questo ebbe un diverbio con i gestori
rilasciando ad una testata locale un’intervista per lamentarsi dei
disservizi subiti. A questo proposito l’uomo venne condannato per
ingiuria dalla Corte d’appello di Trento.
«L’ESIMENTE DELLA PROVOCAZIONE» - Fulvio M. è ricorso in Cassazione
dove lo ha vinto ed è stato riconosciuto «non punibile». La Cassazione,
con la sentenza 29942 della quinta sezione penale, hanno annullato
senza rinvio la condanna. Gli ermellini hanno spiegato che al cliente
andava riconosciuta «l’esimente della provocazione» dal momento che la
sua esternazione costituiva «l’effettiva e sostanzialmente immediata
reazione ai disservizi subiti ed all’imposizione di regole», il divieto
della doggy bag e di riempire la borraccia, «non irragionevolmente
ritenute pretestuose ed ingiuste dall’imputato». In sostanza ci si può
sentire provocati «anche dalla lesione di regole comunemente accettate
nella civile convivenza».
http://www.giornalettismo.com/archives/1556037/la-doggy-bag-e-un-diritto-lo-dice-la-cassazione/
istoratori ed albergatori non possono più rifiutarsi di dare gli avanzi
ai propri clienti che ne fanno richiesta.
La doggy bag è un diritto, lo dice la Cassazione
Se siete al ristorante o in albergo e vi vergognate a chiedere la
borsetta con gli avanzi, comunemente chiamata “doggy bag“, d’ora in poi
non dovrete più farlo. I ristoratori e gli albergatori sono obbligati
ad acconsentire alla vostra richiesta. Lo stabilisce la Cassazione.
«UNA REGOLA ACCETTATA NELLA CIVILE CONVIVENZA» - Come riportato da
Affaritaliani e dal Messaggero Veneto, la Suprema Corte ha formalizzato
una regola «comunemente accettata nella civile convivenza». L’usanza è
nata anni fa con lo scopo di usare gli avanzi della cena per dar da
mangiare all’animale domestico, e da qui appunto il nome «doggy bag»,
ovvero «borsa del cagnolino». Col passare degli anni questo nome ha
indicato l’usanza di portare a casa gli avanzi per mangiarli il giorno
dopo. Ma questa cosa non sembra andasse bene ad un albergatore del
Trentino Alto Adige che aveva denunciato un cliente colpevole di aver
criticato il servizio della struttura.
LA CONDANNA PER INGIURIA IN APPELLO - Il cliente, Fulvio M.un signore
friulano di 76 anni che era andato in vacanza in Trentino, aveva
definito «uno schifo» i servizi dell’hotel che vietavano la doggy bag e
il riempimento della borraccia con l’acqua rimasta nella bottiglia.
L’uomo si era molto risentito con i gestori dell’hotel che aveva scelto
per passare le ferie a causa delle «imposizioni di regole» che lui
riteneva ingiustificate. Per questo ebbe un diverbio con i gestori
rilasciando ad una testata locale un’intervista per lamentarsi dei
disservizi subiti. A questo proposito l’uomo venne condannato per
ingiuria dalla Corte d’appello di Trento.
«L’ESIMENTE DELLA PROVOCAZIONE» - Fulvio M. è ricorso in Cassazione
dove lo ha vinto ed è stato riconosciuto «non punibile». La Cassazione,
con la sentenza 29942 della quinta sezione penale, hanno annullato
senza rinvio la condanna. Gli ermellini hanno spiegato che al cliente
andava riconosciuta «l’esimente della provocazione» dal momento che la
sua esternazione costituiva «l’effettiva e sostanzialmente immediata
reazione ai disservizi subiti ed all’imposizione di regole», il divieto
della doggy bag e di riempire la borraccia, «non irragionevolmente
ritenute pretestuose ed ingiuste dall’imputato». In sostanza ci si può
sentire provocati «anche dalla lesione di regole comunemente accettate
nella civile convivenza».
http://www.giornalettismo.com/archives/1556037/la-doggy-bag-e-un-diritto-lo-dice-la-cassazione/
--
Sono così vecchio che mi ricordo
quando Prince era quello strano
e Michael Jackson quello normale.
Sono così vecchio che mi ricordo
quando Prince era quello strano
e Michael Jackson quello normale.