Oigroig
2014-07-21 11:46:43 UTC
Sabato, ore 6.20 di mattina, albeggia e sono ancora ostaggio di Morfeo.
Il citofono squilla.
Antonella mi fa notare che il citofono squilla.
Il citofono risquilla.
Barcollo fino alla cornetta.
“SCIUR GIORGIO! VENGA GIO’ PRESTO CHE GH’E’ LA CANTINA ALLAGATA!”
Una voce da anziano, penso che non conosco anziani che parlano in
milanese nel mio palazzo, mi infilo i pantaloncini e scendo, ancora
annebbiato.
Dopo due rampe incrocio qualcuno mentre guardo gli scalini per non
cadere, mi saluta e mi chiede se la cantina è allagata, dico sì, alzo
lo sguardo, ha una maglietta con un tizio che fuma il sigaro, lui è
Luca, un mio amico avvinazzato, e il tizio che fuma sono io.
5 secondi di cortocircuito mentale, mi fermo e mi parte un
mavaffanculo.
Sotto ci sono altri 3 amici che irrompono in casa, mi fanno fare una
veloce doccia e una valigia approssimativa mi viene assemblata da
Antonella, mi cacciano in macchina e partiamo.
Tangenziale; passiamo le indicazioni Malpensa, poi quelle Linate e
tiriamo dritti verso la A1, OK niente aereo, penso.
Nei dintorni di Modena ci fermiamo all’autogrill, espletate le minzioni
di rito nel parcheggio vengo fermato da un gruppo di signorine, una ha
il volto pittato di nero alla bene e meglio e un velo bianco, mi porge
un tubero dicendomi “mi puoi pelare la patata?”- un addio al nubilato-
comunichiamo che anche io festeggio questa scelta folle, le chiedo se
la pelatura deve essere totale o lascio un pezzetto provocando lo
sghignazzamento delle sue amiche jene, dopo un paio di colpi le dico di
perdonarmi la lentezza ma la patata è troppo bagnata, ovazione, le
rido’ il frutto del mio lavoro e ripartiamo verso la meta a me
sconosciuta.
A Bologna prendiamo per Firenze, penso Montalcino!, ma è solo per un
attimo, rientriamo per Bologna nella tangenziale per evitare la coda e
risparmiando a occhio almeno un’ora, poi ci immettiamo in una A14
intasata.
Allora penso a Fano, un amico, Antonio, 8 anni fa si trasferì da Milano
(le sue origini sono fanesi) e mise su una delle migliori gelaterie
d’Italia, Makì.
Quindi faccio mente locale e ipotizzo il Povero Diavolo, nel Riminese,
ma i ragazzi ammettendo che fosse la prima scelta, mi comunicano che è
chiuso a pranzo d’estate.
Penso Uliassi, si guardano e dicono che sarebbe un’ottima scelta ma no.
Allora smetto di fare ipotesi e attendo l’arrivo.
Ci fermiamo sul lungomare di Senigallia.
Non faccio in tempo a fare ipotesi, incrociamo per strada Moreno
Cedroni che ci saluta, gli amici scaricano delle bottiglie, entriamo
alla Madonnina del Pescatore.
Da fuori sembra un bar degli anni 70 dimesso, dentro è arredato con
gran gusto, la mise en place del tavolo, decorato con delle palle da
biliardo, è di grande effetto, affidiamo al gentilissimo sommelier le
bottiglie e ci sediamo.
Il maitre viene a salutarci, per tutto il pranzo si dimostrerà attento
e gentile, ma anche simpatico e informale una volta identificato il
gruppo di goliardi.
I vini della giornata saranno:
- Pol Roger millesimè 2002 (91/100)
- Tarlant 2000 (88/100)
- Trebbiano Valentini 2002 (94/100)
- Riesling Spatlese Scharzhofberger (ASTA) 2004 Muller Egon (93/100)
- Bonnes Mares 2002 Bart (94/100)
Il menu scelto è il creativo:
. margarita ghiacciato: praticamente un ghiacciolo… trascurabile.
. ricciola, salsa di porro e lemon grass, viola del pensiero, basilico
ed amaranto fritto: crudo eccezionale, piatto semplice ma ghiotto
. ostrica con panna acida, scalogno, e caramello al lampone: esplosione
marina con una persistenza infinita grazie alla materia prima
eccezionale.
. zuppa di vongole e mandorle con molluschi e crostacei, fagiolini e
bruschetta: ottimo piatto anche questo, uno dei migliori della giornata
. uovo in camicia, raguse in porchetta, bottarga di spigola e puré
affumicato: piatto divertente, uovo di Parisi e salsa curry (poco
carica) in buon equilibrio, eccellente abbinamento con Valentini
. la "cassoeula" di pesce con fagioli e salsiccia: per me piatto della
giornata, eccezionale, livello di eccellenza assoluta, da mangiarne
un’insalatiera, le consistenze della verza, del piccolo hot dog alla
seppia e salsiccia, le cotture impeccabili e il complesso dei gusti
fanno cappottare il tavolo
. tortellini di parmigiano liquido carne cruda battuta al coltello e
salsa di pomodoro e basilico: il tortellino in se è eccezionale,
l’esplosione liquida del parmigiano riempie le fauci e le appaga, ma il
pomodoro e la carne non si sposano bene come dovrebbero.
. pluma di maiale, aglio nero e salsa di finocchi e arancia:
grandissimo piatto anche questo, il bilanciamento dei sapori è perfetto
ed esalta la materia prima
. piccione (piatto aggiunto al menù per l’abbinamento con Bonnes
Mares), tutto sommato buono, ma dimenticabile, nessuno spunto
“toccante” nel piatto.
. gelato di topinambur: molto interessante, note carciofose, molto
buono.
. panna poco cotta, pesche sciroppate e marinate in casa con Sauvignon,
su gelatina del frutto della passione, sopra granita di confetture di
pesche al Sauvignon, intorno una riduzione di aceto balsamico: dessert
buono ma dozzinale
.11 vulcani attivi: 6 diversi cioccolatini disposti su una cartina
mondiale in corrispondenza dei più grandi vulcani attivi, eccezionali
quello al wasabi giapponese e quello italiano al basilico, idea molto
bella e realizzazione di alta qualità.
Nel complesso usciamo soddisfattissimi, sopra le aspettative per alcune
vette gastronomiche e per come siamo stati coccolati tutto il tempo.
Andiamo a dormire, dopo un giro a Fano a gustare gli ottimi gelati di
Antonio e Paola, in un borghetto splendido a Montemaggiore, in un
albergo diffuso davvero ben fatto (Mont Major Relais).
Facciamo colazione e ci rimettiamo in macchina, non è finita.
Torniamo a Senigallia, ormai ho capito che il programma era la
doppietta, si va da Uliassi.
Location molto più invitante da fuori, ci accomodiamo in terrazzo, col
timore che ci fosse troppo caldo, ma la brezza marina continua permette
di godere dell’aria aperta senza soffocare dal caldo.
Anche questa volta portiamo delle bottiglie e sappiamo già che
prenderemo il Mirum che ha in carta il ristorante, per provarlo dopo
che amici lo hanno definito come il migliore Verdicchio riserva 2012.
Queste le bottiglie bevute:
- Fleurs De Passion Brut Millesimé (Sbocc.07) 2002 DIEBOLT VALLOIS
- Mirum 2012 La Monacesca
- Meursault Charmes 07 Hospice de Beaune - Roulot
- Corton Charlemagne 2009 - Bonneau du Martray
- Clos de beze 2009 - Drouhin-Laroze
Optiamo per il menu Uliassi Lab 2014, siamo un po’ in tensione perché
l’esperienza da Cedroni è stata straordinaria e temiamo che Uliassi ne
esca ridimensionato (qualche anno fa ci eravamo stati assieme, ottima
esperienza ma non sublime).
. (amuse bouche fuori carta) Wafer al foie gras (ottimo) finta oliva
ascolana con mandorla al posto dell’ “osso” (eccezionale) e alghe
essiccate (dimenticabili) abbinate a un kyr royale (abbastanza ben
fatto, qualche dubbio sulla base vinosa non a posto, ma siamo dei
rompipalle si sa), iniziamo davvero bene.
.GamberoRosso, due gamberi rossi sgusciati e crudi in salsa di prugna
con cetrioli e capperi, impiattamento molto bello, piatto semplice che
vuole esaltare la materia prima e ci riesce, continuiamo su livelli
alti
.Bagnasciuga, un letto di alghe croccanti in cui si tuffano dei
Rossetti (i piccoli pesci da bagnasciuga appunto) crudi e della polpa
di granchio, il tutto vuole ricreare visivamente, olfattivamente e
tattilmente la passeggiata sul bagnasciuga all’alba e la suggestione
riesce benissimo, un piatto SUPERLATIVO che per molti rimarrà il
migliore della giornata.
.Il Fosso, coscette di rana, lumache e ajoli, qui si vuole invece
ricreare l’ambiente di campagna estivo, forse un filo meno suggestivo
ma dal punto di vista dell’abbianmento dei sapori altro piatto super,
per un commensale il meglio del giorno, ma non si puo’ dar torto a
nessuno, siamo sulla perfezione. A questo punto abbiamo unanimamente
convenuto che i timori erano totalmente infondati e ci siamo
abbandonati alle più sperticate lodi.
.Triglie fritte in saor di aceto, pecorino & prosciutto, questo piatto
non ha suggestioni emozionali come i precedenti ma è un altro piatto di
livello altissimo ed eseguito perfettamente, molto appagante, uno dei
piatti che vorrei divorare e non solo assaggiare in un menu
degustazione, assieme al prossimo.
.Ricciola alla puttanesca, capperi,pomodori e tartare di scampi, una
potenza che soverchia la ricciola all’inizio ma che poi la lascia
tornare prepotente a dominare il palato, puro godimento.
.Cannocchie “nbriaghe” all’anconetana, due cannocchie sgusciate e
cotte con una lieve maillardizzazione (griglia?), con 3 salse
differenti, una al vino molto acida, una bisque fatta con la testa
della cannocchia ovviamente concordante e un’ultima amarognola fatta
con le bietole in purea, tre abbinamenti da urlo, siamo solo
leggermente sotto i piatti top del giorno.
.Fusilloni (5, ahimè forse l’unica pecca da Uliassi è proprio sulla
quantità degli assaggi di pasta, che secondo noi andrebbero almeno
raddoppiati, dato che se ne sente proprio la mancanza dopo averli
ingeriti con la massima calma e sofferente lentezza) ai ricci di mare
cicoria e acetosa, superlativi e anche questi, appunto, molto
interessanti da mangiare come piatto.
.Mare o Selva, scegliemmo Selva, quindi ci viene servito il Colombaccio
alla Marchigiana, con patate, olive e aromi. Non scherzo quando dico
che mi sono venute le lacrime agli occhi per l’emozione, il piatto in
assoluto che ho preferito di più, ma non solo ieri, in tutta la mia
vita non ho mai mangiato niente di paragonabile, una fusione di aromi,
consistenze, succosità… solo a ripensarlo mi emoziono. Tripudio. Mauro,
venuto in seguito al tavolo (penso richiamato dai mugolii di
approvazione dei commensali) ci ha spiegato che lo ha cucinato quasi
scottato, 3 minuti per parte, dopo aver rimosso i tendini che col
calore irrigidiscono le carni, mantenendo così i succhi e la
morbidezza. A proposito di Mauro, i suoi interventi al tavolo, brevi,
appassionati e amichevoli, stemperano il serivizio impeccabile e più
formale dell’esperienza del giorno precedente, rendendo il complesso
dell’esperienza sublime.
.Sorbetto alla pesca, con granita di foglie di pesca (a cercare il
sapore della mandorla, pur non avendo mandorle al suo interno),
sappiamo bene che tale sapore è un indizio della presenza di qualcosa
di non proprio salutare ;) ma essendo dosi poco ingenti mi gusto il
tutto con piacere, nulla di strabiliante comunque.
.Gelato di formaggio di bufala, con meringa all’idromele e polline,
questo dessert invece è davvero interessante, il polline dona acidità e
consistenza croccante, il gelato è molto buono, nel complesso altro
ottimo piatto.
.Per chiudere piccola pasticceria e caffè, eccellenti.
La migliore esperienza della mia vita in un grande ristorante (e ci ero
già stato), per Luca la migliore esperienza italiana e in assoluto solo
dietro a una delle due sue visite a Can Roca.
E stiamo parlando di un giovane di 50 anni che da decenni è sempre su
altissimi livelli e a quanto sembra non vuole smettere di crescere.
Terza stella, cosa aspetti?
G
Il citofono squilla.
Antonella mi fa notare che il citofono squilla.
Il citofono risquilla.
Barcollo fino alla cornetta.
“SCIUR GIORGIO! VENGA GIO’ PRESTO CHE GH’E’ LA CANTINA ALLAGATA!”
Una voce da anziano, penso che non conosco anziani che parlano in
milanese nel mio palazzo, mi infilo i pantaloncini e scendo, ancora
annebbiato.
Dopo due rampe incrocio qualcuno mentre guardo gli scalini per non
cadere, mi saluta e mi chiede se la cantina è allagata, dico sì, alzo
lo sguardo, ha una maglietta con un tizio che fuma il sigaro, lui è
Luca, un mio amico avvinazzato, e il tizio che fuma sono io.
5 secondi di cortocircuito mentale, mi fermo e mi parte un
mavaffanculo.
Sotto ci sono altri 3 amici che irrompono in casa, mi fanno fare una
veloce doccia e una valigia approssimativa mi viene assemblata da
Antonella, mi cacciano in macchina e partiamo.
Tangenziale; passiamo le indicazioni Malpensa, poi quelle Linate e
tiriamo dritti verso la A1, OK niente aereo, penso.
Nei dintorni di Modena ci fermiamo all’autogrill, espletate le minzioni
di rito nel parcheggio vengo fermato da un gruppo di signorine, una ha
il volto pittato di nero alla bene e meglio e un velo bianco, mi porge
un tubero dicendomi “mi puoi pelare la patata?”- un addio al nubilato-
comunichiamo che anche io festeggio questa scelta folle, le chiedo se
la pelatura deve essere totale o lascio un pezzetto provocando lo
sghignazzamento delle sue amiche jene, dopo un paio di colpi le dico di
perdonarmi la lentezza ma la patata è troppo bagnata, ovazione, le
rido’ il frutto del mio lavoro e ripartiamo verso la meta a me
sconosciuta.
A Bologna prendiamo per Firenze, penso Montalcino!, ma è solo per un
attimo, rientriamo per Bologna nella tangenziale per evitare la coda e
risparmiando a occhio almeno un’ora, poi ci immettiamo in una A14
intasata.
Allora penso a Fano, un amico, Antonio, 8 anni fa si trasferì da Milano
(le sue origini sono fanesi) e mise su una delle migliori gelaterie
d’Italia, Makì.
Quindi faccio mente locale e ipotizzo il Povero Diavolo, nel Riminese,
ma i ragazzi ammettendo che fosse la prima scelta, mi comunicano che è
chiuso a pranzo d’estate.
Penso Uliassi, si guardano e dicono che sarebbe un’ottima scelta ma no.
Allora smetto di fare ipotesi e attendo l’arrivo.
Ci fermiamo sul lungomare di Senigallia.
Non faccio in tempo a fare ipotesi, incrociamo per strada Moreno
Cedroni che ci saluta, gli amici scaricano delle bottiglie, entriamo
alla Madonnina del Pescatore.
Da fuori sembra un bar degli anni 70 dimesso, dentro è arredato con
gran gusto, la mise en place del tavolo, decorato con delle palle da
biliardo, è di grande effetto, affidiamo al gentilissimo sommelier le
bottiglie e ci sediamo.
Il maitre viene a salutarci, per tutto il pranzo si dimostrerà attento
e gentile, ma anche simpatico e informale una volta identificato il
gruppo di goliardi.
I vini della giornata saranno:
- Pol Roger millesimè 2002 (91/100)
- Tarlant 2000 (88/100)
- Trebbiano Valentini 2002 (94/100)
- Riesling Spatlese Scharzhofberger (ASTA) 2004 Muller Egon (93/100)
- Bonnes Mares 2002 Bart (94/100)
Il menu scelto è il creativo:
. margarita ghiacciato: praticamente un ghiacciolo… trascurabile.
. ricciola, salsa di porro e lemon grass, viola del pensiero, basilico
ed amaranto fritto: crudo eccezionale, piatto semplice ma ghiotto
. ostrica con panna acida, scalogno, e caramello al lampone: esplosione
marina con una persistenza infinita grazie alla materia prima
eccezionale.
. zuppa di vongole e mandorle con molluschi e crostacei, fagiolini e
bruschetta: ottimo piatto anche questo, uno dei migliori della giornata
. uovo in camicia, raguse in porchetta, bottarga di spigola e puré
affumicato: piatto divertente, uovo di Parisi e salsa curry (poco
carica) in buon equilibrio, eccellente abbinamento con Valentini
. la "cassoeula" di pesce con fagioli e salsiccia: per me piatto della
giornata, eccezionale, livello di eccellenza assoluta, da mangiarne
un’insalatiera, le consistenze della verza, del piccolo hot dog alla
seppia e salsiccia, le cotture impeccabili e il complesso dei gusti
fanno cappottare il tavolo
. tortellini di parmigiano liquido carne cruda battuta al coltello e
salsa di pomodoro e basilico: il tortellino in se è eccezionale,
l’esplosione liquida del parmigiano riempie le fauci e le appaga, ma il
pomodoro e la carne non si sposano bene come dovrebbero.
. pluma di maiale, aglio nero e salsa di finocchi e arancia:
grandissimo piatto anche questo, il bilanciamento dei sapori è perfetto
ed esalta la materia prima
. piccione (piatto aggiunto al menù per l’abbinamento con Bonnes
Mares), tutto sommato buono, ma dimenticabile, nessuno spunto
“toccante” nel piatto.
. gelato di topinambur: molto interessante, note carciofose, molto
buono.
. panna poco cotta, pesche sciroppate e marinate in casa con Sauvignon,
su gelatina del frutto della passione, sopra granita di confetture di
pesche al Sauvignon, intorno una riduzione di aceto balsamico: dessert
buono ma dozzinale
.11 vulcani attivi: 6 diversi cioccolatini disposti su una cartina
mondiale in corrispondenza dei più grandi vulcani attivi, eccezionali
quello al wasabi giapponese e quello italiano al basilico, idea molto
bella e realizzazione di alta qualità.
Nel complesso usciamo soddisfattissimi, sopra le aspettative per alcune
vette gastronomiche e per come siamo stati coccolati tutto il tempo.
Andiamo a dormire, dopo un giro a Fano a gustare gli ottimi gelati di
Antonio e Paola, in un borghetto splendido a Montemaggiore, in un
albergo diffuso davvero ben fatto (Mont Major Relais).
Facciamo colazione e ci rimettiamo in macchina, non è finita.
Torniamo a Senigallia, ormai ho capito che il programma era la
doppietta, si va da Uliassi.
Location molto più invitante da fuori, ci accomodiamo in terrazzo, col
timore che ci fosse troppo caldo, ma la brezza marina continua permette
di godere dell’aria aperta senza soffocare dal caldo.
Anche questa volta portiamo delle bottiglie e sappiamo già che
prenderemo il Mirum che ha in carta il ristorante, per provarlo dopo
che amici lo hanno definito come il migliore Verdicchio riserva 2012.
Queste le bottiglie bevute:
- Fleurs De Passion Brut Millesimé (Sbocc.07) 2002 DIEBOLT VALLOIS
- Mirum 2012 La Monacesca
- Meursault Charmes 07 Hospice de Beaune - Roulot
- Corton Charlemagne 2009 - Bonneau du Martray
- Clos de beze 2009 - Drouhin-Laroze
Optiamo per il menu Uliassi Lab 2014, siamo un po’ in tensione perché
l’esperienza da Cedroni è stata straordinaria e temiamo che Uliassi ne
esca ridimensionato (qualche anno fa ci eravamo stati assieme, ottima
esperienza ma non sublime).
. (amuse bouche fuori carta) Wafer al foie gras (ottimo) finta oliva
ascolana con mandorla al posto dell’ “osso” (eccezionale) e alghe
essiccate (dimenticabili) abbinate a un kyr royale (abbastanza ben
fatto, qualche dubbio sulla base vinosa non a posto, ma siamo dei
rompipalle si sa), iniziamo davvero bene.
.GamberoRosso, due gamberi rossi sgusciati e crudi in salsa di prugna
con cetrioli e capperi, impiattamento molto bello, piatto semplice che
vuole esaltare la materia prima e ci riesce, continuiamo su livelli
alti
.Bagnasciuga, un letto di alghe croccanti in cui si tuffano dei
Rossetti (i piccoli pesci da bagnasciuga appunto) crudi e della polpa
di granchio, il tutto vuole ricreare visivamente, olfattivamente e
tattilmente la passeggiata sul bagnasciuga all’alba e la suggestione
riesce benissimo, un piatto SUPERLATIVO che per molti rimarrà il
migliore della giornata.
.Il Fosso, coscette di rana, lumache e ajoli, qui si vuole invece
ricreare l’ambiente di campagna estivo, forse un filo meno suggestivo
ma dal punto di vista dell’abbianmento dei sapori altro piatto super,
per un commensale il meglio del giorno, ma non si puo’ dar torto a
nessuno, siamo sulla perfezione. A questo punto abbiamo unanimamente
convenuto che i timori erano totalmente infondati e ci siamo
abbandonati alle più sperticate lodi.
.Triglie fritte in saor di aceto, pecorino & prosciutto, questo piatto
non ha suggestioni emozionali come i precedenti ma è un altro piatto di
livello altissimo ed eseguito perfettamente, molto appagante, uno dei
piatti che vorrei divorare e non solo assaggiare in un menu
degustazione, assieme al prossimo.
.Ricciola alla puttanesca, capperi,pomodori e tartare di scampi, una
potenza che soverchia la ricciola all’inizio ma che poi la lascia
tornare prepotente a dominare il palato, puro godimento.
.Cannocchie “nbriaghe” all’anconetana, due cannocchie sgusciate e
cotte con una lieve maillardizzazione (griglia?), con 3 salse
differenti, una al vino molto acida, una bisque fatta con la testa
della cannocchia ovviamente concordante e un’ultima amarognola fatta
con le bietole in purea, tre abbinamenti da urlo, siamo solo
leggermente sotto i piatti top del giorno.
.Fusilloni (5, ahimè forse l’unica pecca da Uliassi è proprio sulla
quantità degli assaggi di pasta, che secondo noi andrebbero almeno
raddoppiati, dato che se ne sente proprio la mancanza dopo averli
ingeriti con la massima calma e sofferente lentezza) ai ricci di mare
cicoria e acetosa, superlativi e anche questi, appunto, molto
interessanti da mangiare come piatto.
.Mare o Selva, scegliemmo Selva, quindi ci viene servito il Colombaccio
alla Marchigiana, con patate, olive e aromi. Non scherzo quando dico
che mi sono venute le lacrime agli occhi per l’emozione, il piatto in
assoluto che ho preferito di più, ma non solo ieri, in tutta la mia
vita non ho mai mangiato niente di paragonabile, una fusione di aromi,
consistenze, succosità… solo a ripensarlo mi emoziono. Tripudio. Mauro,
venuto in seguito al tavolo (penso richiamato dai mugolii di
approvazione dei commensali) ci ha spiegato che lo ha cucinato quasi
scottato, 3 minuti per parte, dopo aver rimosso i tendini che col
calore irrigidiscono le carni, mantenendo così i succhi e la
morbidezza. A proposito di Mauro, i suoi interventi al tavolo, brevi,
appassionati e amichevoli, stemperano il serivizio impeccabile e più
formale dell’esperienza del giorno precedente, rendendo il complesso
dell’esperienza sublime.
.Sorbetto alla pesca, con granita di foglie di pesca (a cercare il
sapore della mandorla, pur non avendo mandorle al suo interno),
sappiamo bene che tale sapore è un indizio della presenza di qualcosa
di non proprio salutare ;) ma essendo dosi poco ingenti mi gusto il
tutto con piacere, nulla di strabiliante comunque.
.Gelato di formaggio di bufala, con meringa all’idromele e polline,
questo dessert invece è davvero interessante, il polline dona acidità e
consistenza croccante, il gelato è molto buono, nel complesso altro
ottimo piatto.
.Per chiudere piccola pasticceria e caffè, eccellenti.
La migliore esperienza della mia vita in un grande ristorante (e ci ero
già stato), per Luca la migliore esperienza italiana e in assoluto solo
dietro a una delle due sue visite a Can Roca.
E stiamo parlando di un giovane di 50 anni che da decenni è sempre su
altissimi livelli e a quanto sembra non vuole smettere di crescere.
Terza stella, cosa aspetti?
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