Anna Maria
2004-04-10 16:23:38 UTC
A 12 km da Ravenna, sull'argine destro del fiume Lamone, dopo una strada
impervia e sterrata si giunge ad un vecchio casolare oggi adibito a
ristorante. All'esterno ampi spazi per bambini e il maneggio coi cavalli
dove è anche possibile prendere lezioni.
L'interno è rustico, non tipicamente romagnolo ma ravvivato da colori di
stile liberty, non troppo luminoso, con pochi tavoli distribuiti in due sale
di modeste dimensioni. L'ambiente è accogliente, il menù ricco di specialità
romagnole e la carta dei vini è un libro alto due dita ricca di tutti i nomi
più prestigiosi delle cantine d'Italia.
È domenica, siamo a pranzo in 14: 10 adulti e 4 bambini. La tavolata lunga è
già apparecchiata e ci vengono portati i cestini con una varietà di pane che
va dal ferrarese, grissini caserecci, pane all'olio e l'immancabile piadina
romagnola.
Le bambine ordinano passatelli in brodo: buon brodo, corposo e saporito. I
passatelli si distaccano un po' dalla tradizione romagnola, sono molto
pastosi, con un'abbondanza di formaggio e uova nell'impasto. Buoni ma non
eccelsi.
Noi adulti ordiniamo per tutti le stesse cose: un misto di antipasti e un
misto di primi.
Si comincia con un
Soufflé di fiori di zucca e zucchine, molto delicato e raffinato di buona
consistenza e gradevolissimo al palato.
Insalatina di spinaci freschi e uova strapazzate con tartufo nero, per me
una novità, molto saporita con gusto deciso.
Classica bruschetta con aglio e pomodoro maturo a pezzetti, ottima.
Dal menù dei primi ne scegliamo tre, tutti ripieni:
I classici cappelletti di formaggio alla ravennate con il ragù, buoni ma non
i migliori che abbia mai mangiato.
Ravioli di melanzane e mozzarella al filetto di pomodoro e qui il primo
diventa poesia: di sapore delicato, ma giustamente saporito. Il pomodoro
fresco del condimento rende "leggero" un raviolo dalle fattezze tipicamente
romagnole, con pasta spessa e consistente.
Cappellacci ai broccoli piccanti. Di questi abbiamo richiesto il bis. Pasta
veramente spessa, quasi "croccante" alla masticazione, con un ripieno di
formaggio a pasta fresca insaporita da noce moscata, uova e parmigiano;
conditi con salsa di broccoli saltati al peperoncino: meravigliosi.
A questo punto eravamo stravolti, le bambine hanno mangiato della salsiccia
ai ferri con patate arrosto.
Per quanto riguarda i vini siamo rimasti sui sapori romagnoli:
Notturno 2002 di Drei Donà, un sangiovese ancora giovane, non troppo corposo
dove i tannini prevalevano sui profumi. Scelto su consiglio del proprietario
per un buon rapporto qualità e prezzo (15?)
Magnificat 2000 di Drei Donà, cabernet sauvignon, che ho scelto io perché ne
avevo sentito parlare: un vino di corpo, con buoni profumi di fruttato e
speziato, abbastanza morbido e gradevole. Più deciso del primo, l'ho
preferito. (30?).
Il proprietario e gestore Gilberto Romanini ha piacevolmente conversato con
noi offrendoci un Burson Riserva 1999 dell'azienda Ercolani, un vitigno
autoctono di recente scoperta con buone prospettive per il futuro. Un vino
corposo, con profumi decisi di fruttato e spezie, dal gusto persistente ed
elegante.
Abbiamo preso inoltre 4 dolci: tiramisù allo zabaione, un affogato al caffè
di gelato di crema, un latte imperiale e crema alla frutta di bosco, tutti
di buona preparazione. Caffè e un moscato offerto a me personalmente dalla
casa. Villa Moscatel 2002, La Morra.
Complimenti alla giovane signora Romanini, lo Chef Simonetta Leoni, che ha
anche fatto la sua comparsa in sala per brevi istanti e che con la sua
tenuta (scollatura e minigonna) e la sua procace bellezza ha suscitato le
invidie di noi signore e gli apprezzamenti dei signori.
Il pranzo si è concluso con grande soddisfazione e con un conto totale di
500?.
Ciao, Anna Maria
Ippica Lamone
Santerno di Ravenna
Tel 0544 417496
Chiuso il Lun. e Mart.
impervia e sterrata si giunge ad un vecchio casolare oggi adibito a
ristorante. All'esterno ampi spazi per bambini e il maneggio coi cavalli
dove è anche possibile prendere lezioni.
L'interno è rustico, non tipicamente romagnolo ma ravvivato da colori di
stile liberty, non troppo luminoso, con pochi tavoli distribuiti in due sale
di modeste dimensioni. L'ambiente è accogliente, il menù ricco di specialità
romagnole e la carta dei vini è un libro alto due dita ricca di tutti i nomi
più prestigiosi delle cantine d'Italia.
È domenica, siamo a pranzo in 14: 10 adulti e 4 bambini. La tavolata lunga è
già apparecchiata e ci vengono portati i cestini con una varietà di pane che
va dal ferrarese, grissini caserecci, pane all'olio e l'immancabile piadina
romagnola.
Le bambine ordinano passatelli in brodo: buon brodo, corposo e saporito. I
passatelli si distaccano un po' dalla tradizione romagnola, sono molto
pastosi, con un'abbondanza di formaggio e uova nell'impasto. Buoni ma non
eccelsi.
Noi adulti ordiniamo per tutti le stesse cose: un misto di antipasti e un
misto di primi.
Si comincia con un
Soufflé di fiori di zucca e zucchine, molto delicato e raffinato di buona
consistenza e gradevolissimo al palato.
Insalatina di spinaci freschi e uova strapazzate con tartufo nero, per me
una novità, molto saporita con gusto deciso.
Classica bruschetta con aglio e pomodoro maturo a pezzetti, ottima.
Dal menù dei primi ne scegliamo tre, tutti ripieni:
I classici cappelletti di formaggio alla ravennate con il ragù, buoni ma non
i migliori che abbia mai mangiato.
Ravioli di melanzane e mozzarella al filetto di pomodoro e qui il primo
diventa poesia: di sapore delicato, ma giustamente saporito. Il pomodoro
fresco del condimento rende "leggero" un raviolo dalle fattezze tipicamente
romagnole, con pasta spessa e consistente.
Cappellacci ai broccoli piccanti. Di questi abbiamo richiesto il bis. Pasta
veramente spessa, quasi "croccante" alla masticazione, con un ripieno di
formaggio a pasta fresca insaporita da noce moscata, uova e parmigiano;
conditi con salsa di broccoli saltati al peperoncino: meravigliosi.
A questo punto eravamo stravolti, le bambine hanno mangiato della salsiccia
ai ferri con patate arrosto.
Per quanto riguarda i vini siamo rimasti sui sapori romagnoli:
Notturno 2002 di Drei Donà, un sangiovese ancora giovane, non troppo corposo
dove i tannini prevalevano sui profumi. Scelto su consiglio del proprietario
per un buon rapporto qualità e prezzo (15?)
Magnificat 2000 di Drei Donà, cabernet sauvignon, che ho scelto io perché ne
avevo sentito parlare: un vino di corpo, con buoni profumi di fruttato e
speziato, abbastanza morbido e gradevole. Più deciso del primo, l'ho
preferito. (30?).
Il proprietario e gestore Gilberto Romanini ha piacevolmente conversato con
noi offrendoci un Burson Riserva 1999 dell'azienda Ercolani, un vitigno
autoctono di recente scoperta con buone prospettive per il futuro. Un vino
corposo, con profumi decisi di fruttato e spezie, dal gusto persistente ed
elegante.
Abbiamo preso inoltre 4 dolci: tiramisù allo zabaione, un affogato al caffè
di gelato di crema, un latte imperiale e crema alla frutta di bosco, tutti
di buona preparazione. Caffè e un moscato offerto a me personalmente dalla
casa. Villa Moscatel 2002, La Morra.
Complimenti alla giovane signora Romanini, lo Chef Simonetta Leoni, che ha
anche fatto la sua comparsa in sala per brevi istanti e che con la sua
tenuta (scollatura e minigonna) e la sua procace bellezza ha suscitato le
invidie di noi signore e gli apprezzamenti dei signori.
Il pranzo si è concluso con grande soddisfazione e con un conto totale di
500?.
Ciao, Anna Maria
Ippica Lamone
Santerno di Ravenna
Tel 0544 417496
Chiuso il Lun. e Mart.