Vilco
2003-09-15 16:25:50 UTC
Ordiniamo chiacchierando all'entrata i nostri due menu
degustazione, da 5 e 6 portate rispettivamente.
Appena seduti arriva il saluto della cantina: un prosecchino
cuvee brut davero OK.
5 minuti e arriva il saluto della cucina, una piccola tazzina
contenente pomodoro a dadini su base di riso rosso, con salsina
di basilico e scaglie di grana, sfizioso.
Entrambi i "saluti" sono rigorosamente offerti.
Si comincia con gli antipasti, a me arriva una zuppetta di
pomodoro con guarnitura di salsa d'olive e al centro un
pomodoro
ripieno di sapori misti di erbe, chiamata "Zuppetta fredda di
pomodoro con tapenade di olive nere di Trevi". Se mi avessse
visto mamma' davanti a tutto quel pomodoro avrebbe detto "non
lo mangia", e invece l'ho vulcanizzato. OK anche la zuppetta.
Intanto il mio amico Rod si sparava un tortino di patate
insaporito al basilico guarnito con un ciuffo di fili fritti
di pasta di patate e cipolle (?). Aggiungo che questo tortino
era avvolto in strisce di zucchine e che sopra c'erano strisce
di carote e che il tutto era guarnito da una crema di formaggio
locale (credo un pecorino) veramente buono.
Secondo antipasto: per me due fettine di coniglio arrosto con
interno ripieno di coniglio tritato e impasto di olive ed altre
erbe, ma la sorpresa e' la julienne di arancia all'interno,
assieme a tre fettine di arancia pelate che mi sparo su
altrettante forchettate di coniglio, sorprendente. Subito mi ha
stupito troppo, poi mi sono ritrovato a vulcanizzare! Qua non
ricordo cosa abbiano portato al vecchio Rod, comunque le sue
espressioni variavano dal "cacchio s'e' buono" al "cacchio ma
perche' non sono nato a Terni?".
Nel frattempo Rod si sparava una tazza di garganelli verdi e
rossi (i colori di Terni) con anatra affumicata, spettacolare.
L'anatra viene affumicata artigianalmente da quelli del
Gatto, con legno di faggio.
Proseguiamo: a me capita un piatto di gnocchi di patate
ripieni di pesto di stufato di maiale molto saporito,
decorato da qualche fetta di melanzana pelata e fritta in
pastella, detto "Gnocco di patate di Colfiorito ripieno di
maiale stufato in salsa di melanzane". Avendo un giapponese
in cucina da tre anni (in stage) le loro fritture in pastella
sono perfette.
Volavo solo ad annusarle, quelle melanzane, e i gnocchi
regalavano.
Siccome il menu del mio commensale non comprendeva una portata
per farmi compagnia (6 portate a 5 per me) Renato, lo chef, e'
arrivato con una mini porzione del mio stesso piatto di gnocchi
al maiale e melenzane fritte, rigorosamente offerto.
(ROD sgranava gli occhi ad ogni morso delle famose melanzane...)
Intanto, durante questi ultimi piatti finisce la nostra prima
boccia, uno bel Blanc di Buri - Meroi, leggermente barricato,
un bianco di carattere, sorprendente, quasi un rosso per
struttura e forza, e cosi' si parla della prossima boccia:
aiutati dallo chef-patron-sommelier Renato scegliamo un rosso
che ci lascera' di sasso, ottimo. Peccato non aver annotato
l'etichettta... (Se ci leggi, Renato, ricordacelo!)
Si prosegue con i secondi: a questo punto mi ritrovo nel piatto
uno spettacolo di coscia di faraona ripiena, con bombardamento
interno ed esterno di erbette, spezie, aromi, semi... ottimo,
una cosa da portare in laboratorio solo per contare quanti
sapori c'erano, e infatti il mio menu' degustazione si chiamava
"Sapori", "Territorio" quello del mio collega, che si ritrova
nel piatto le stupende "variazioni di Agnello dei monti Sibillini":
un bel pezzo arrostito (che purtroppo non ho identificato: io
parlavo con renato e Rod spolpava!) avvolta in pancetta, una piccola
coscia impanata e fritta (vera goduria) e un po' di spezzatino con
erbe sulle quali predominano (se non ricordo male, l'ho giusto
sfiorato) le olive.
Semi-allucinati dalla bonta' dei piatti assaggiati,
proseguiamo
con un po' di chiacchiera e si inizia a parlare di dolce.
Scegliamo entrambi la piramide di gianduia con caffe' e crema
alla nocciola, che viene preceduta da un pre-dessert: gelato
artigianale di amaretto con un'elegante guarnitura di frutta e
una piccola "griglia" di fili di caramello. Spettacolo.
Errore mio non chiedere se il gelato fosse stato prodotto da
loro.
Il dessert arriva e ci sorprende gia' per la presentazione, una
bella piramide robusta e piena di crema leggera, quasi ariosa, e
Mollemente cedevole grazie alla giusta temperatura di servizio.
Per me, il miglior dessert che ricordi.
Chiaramente arrivano anche due bicchieri di dolce, un Aleatico
di Antinori, un passito rosso e dolce che mi ha
sorpreso, ma non avendo mai bevuto prima l'aleatico...
Mentre crediamo di esserci ormai saltati fuori, belli pieni e
deliziati, (ormai sono 3 ore che siamo li) arriva un piccolo
piatto di servizio con la piccola pasticceria: 2 mini cannoli,
una lingua di suocera, alcune piccole paste che non conosciamo
e due sfiziosita' create unendo 4 nocciole con del cioccolato
bianco e una decorazione di fili di fondente.
Mentre chiacchieriamo con i gestori, simpatici e vivamente
interessati a commenti e giudizi, gli parlo del newsgroup dal
quale ho avuto la dritta di andare da loro, e gia' che ci siamo
configuriamo Outlook Express cosi' anche loro, ora, leggono il
nG it.discussioni.ristoranti.
In quell'oretta di chiacchiere, mi scrocco una grappa e un
altro coffee.
Spesa: 35 il mio menu', 32 quello del mio amico, 25 e 27 le due
bottiglie, tutto il resto offerto, arrotondando a 120 euro in
due.
Se fossero meno dei 400Km fatti, sarei la questo sabato.
Ciao
Vilco
degustazione, da 5 e 6 portate rispettivamente.
Appena seduti arriva il saluto della cantina: un prosecchino
cuvee brut davero OK.
5 minuti e arriva il saluto della cucina, una piccola tazzina
contenente pomodoro a dadini su base di riso rosso, con salsina
di basilico e scaglie di grana, sfizioso.
Entrambi i "saluti" sono rigorosamente offerti.
Si comincia con gli antipasti, a me arriva una zuppetta di
pomodoro con guarnitura di salsa d'olive e al centro un
pomodoro
ripieno di sapori misti di erbe, chiamata "Zuppetta fredda di
pomodoro con tapenade di olive nere di Trevi". Se mi avessse
visto mamma' davanti a tutto quel pomodoro avrebbe detto "non
lo mangia", e invece l'ho vulcanizzato. OK anche la zuppetta.
Intanto il mio amico Rod si sparava un tortino di patate
insaporito al basilico guarnito con un ciuffo di fili fritti
di pasta di patate e cipolle (?). Aggiungo che questo tortino
era avvolto in strisce di zucchine e che sopra c'erano strisce
di carote e che il tutto era guarnito da una crema di formaggio
locale (credo un pecorino) veramente buono.
Secondo antipasto: per me due fettine di coniglio arrosto con
interno ripieno di coniglio tritato e impasto di olive ed altre
erbe, ma la sorpresa e' la julienne di arancia all'interno,
assieme a tre fettine di arancia pelate che mi sparo su
altrettante forchettate di coniglio, sorprendente. Subito mi ha
stupito troppo, poi mi sono ritrovato a vulcanizzare! Qua non
ricordo cosa abbiano portato al vecchio Rod, comunque le sue
espressioni variavano dal "cacchio s'e' buono" al "cacchio ma
perche' non sono nato a Terni?".
Nel frattempo Rod si sparava una tazza di garganelli verdi e
rossi (i colori di Terni) con anatra affumicata, spettacolare.
L'anatra viene affumicata artigianalmente da quelli del
Gatto, con legno di faggio.
Proseguiamo: a me capita un piatto di gnocchi di patate
ripieni di pesto di stufato di maiale molto saporito,
decorato da qualche fetta di melanzana pelata e fritta in
pastella, detto "Gnocco di patate di Colfiorito ripieno di
maiale stufato in salsa di melanzane". Avendo un giapponese
in cucina da tre anni (in stage) le loro fritture in pastella
sono perfette.
Volavo solo ad annusarle, quelle melanzane, e i gnocchi
regalavano.
Siccome il menu del mio commensale non comprendeva una portata
per farmi compagnia (6 portate a 5 per me) Renato, lo chef, e'
arrivato con una mini porzione del mio stesso piatto di gnocchi
al maiale e melenzane fritte, rigorosamente offerto.
(ROD sgranava gli occhi ad ogni morso delle famose melanzane...)
Intanto, durante questi ultimi piatti finisce la nostra prima
boccia, uno bel Blanc di Buri - Meroi, leggermente barricato,
un bianco di carattere, sorprendente, quasi un rosso per
struttura e forza, e cosi' si parla della prossima boccia:
aiutati dallo chef-patron-sommelier Renato scegliamo un rosso
che ci lascera' di sasso, ottimo. Peccato non aver annotato
l'etichettta... (Se ci leggi, Renato, ricordacelo!)
Si prosegue con i secondi: a questo punto mi ritrovo nel piatto
uno spettacolo di coscia di faraona ripiena, con bombardamento
interno ed esterno di erbette, spezie, aromi, semi... ottimo,
una cosa da portare in laboratorio solo per contare quanti
sapori c'erano, e infatti il mio menu' degustazione si chiamava
"Sapori", "Territorio" quello del mio collega, che si ritrova
nel piatto le stupende "variazioni di Agnello dei monti Sibillini":
un bel pezzo arrostito (che purtroppo non ho identificato: io
parlavo con renato e Rod spolpava!) avvolta in pancetta, una piccola
coscia impanata e fritta (vera goduria) e un po' di spezzatino con
erbe sulle quali predominano (se non ricordo male, l'ho giusto
sfiorato) le olive.
Semi-allucinati dalla bonta' dei piatti assaggiati,
proseguiamo
con un po' di chiacchiera e si inizia a parlare di dolce.
Scegliamo entrambi la piramide di gianduia con caffe' e crema
alla nocciola, che viene preceduta da un pre-dessert: gelato
artigianale di amaretto con un'elegante guarnitura di frutta e
una piccola "griglia" di fili di caramello. Spettacolo.
Errore mio non chiedere se il gelato fosse stato prodotto da
loro.
Il dessert arriva e ci sorprende gia' per la presentazione, una
bella piramide robusta e piena di crema leggera, quasi ariosa, e
Mollemente cedevole grazie alla giusta temperatura di servizio.
Per me, il miglior dessert che ricordi.
Chiaramente arrivano anche due bicchieri di dolce, un Aleatico
di Antinori, un passito rosso e dolce che mi ha
sorpreso, ma non avendo mai bevuto prima l'aleatico...
Mentre crediamo di esserci ormai saltati fuori, belli pieni e
deliziati, (ormai sono 3 ore che siamo li) arriva un piccolo
piatto di servizio con la piccola pasticceria: 2 mini cannoli,
una lingua di suocera, alcune piccole paste che non conosciamo
e due sfiziosita' create unendo 4 nocciole con del cioccolato
bianco e una decorazione di fili di fondente.
Mentre chiacchieriamo con i gestori, simpatici e vivamente
interessati a commenti e giudizi, gli parlo del newsgroup dal
quale ho avuto la dritta di andare da loro, e gia' che ci siamo
configuriamo Outlook Express cosi' anche loro, ora, leggono il
nG it.discussioni.ristoranti.
In quell'oretta di chiacchiere, mi scrocco una grappa e un
altro coffee.
Spesa: 35 il mio menu', 32 quello del mio amico, 25 e 27 le due
bottiglie, tutto il resto offerto, arrotondando a 120 euro in
due.
Se fossero meno dei 400Km fatti, sarei la questo sabato.
Ciao
Vilco