sararlo
2010-01-20 23:03:58 UTC
Claudio Gazzola è un giovane Chef dalla faccia simpatica.
E un talento naturale che, preso dalla fregola di spignattare in libertà,
ha dato un colpo di cesoia anzitempo al suo curricula di studi
gastro.alberghieri.
Poco male, quando uno ha stoffa può anche fare a meno del diplomino che,
per alcuni, è accessorio di sicumera appena mettono il naso apprendista
tra li fuochi altrui.
Nella tarda primavera del 2009 ha rilevato i muri della storica Osteria
alla Chiesa, quella con il suffisso Da Gerry, essendosi trasferito il
brand cinquanta passi più a nord in un locale più ampio e panoramico.
Il Menù è articolato. Ci suggeriscono che è pronto un bello stinco di
cinghiale appena sparato, tuttavia l occhio viene traviato da una frase:
Menù del Musso.
Vai, è fatta.
Il raglio d esordio è con la Tartare di Musso alla senape. Fanno contorno
dell ottimo radicchio marinato e una azzeccata riduzione di Porto a fare
calandra sul piatto. Se l esordio è questo sul resto è lecito ben
sperare. Ignoriamo volutamente il piattino capitato lì per caso,
presentato come fettine di pan brioche. Sembrano gallette dimenticate da
un terzista della Breda. Chissà, forse è uno scherzo della concorrenza che
ha intrufolato la mano in cucina.
Infatti si conferma ogni bene sul Carpaccio (sempre dasino) con radicchio
toujours marinè e cipolla di Tropea glasata. Una specie di doppietta alla
Van Basten (brioche a parte).
Continua l abbinamento tra campo e stalla, nella fattispecie delle
Fettine di musso con crema al radicchio. Ci sa fare questo artista
divertente, travestito da chef. Poteva essere stucchevole a creatura.
Sulla crema di radicchio si esercitano in tanti, la carne di musso, poi
In realtà lo stacco piacevole è tutto abbasso, nella riduzione arricchita
dal brandy. Si gioca in tris, assieme al porro, nell ammortizzare il
potenziale amarognolo della rossa cicoria trevisana. Il Musso, con fare
affettato, tira di suo il piatto verso la degna sepoltura gastrica.
Finalmente un piatto normale !
Ravioli asinati (cioè ripieni) cum cannella. I semi di papavero fanno
decòr alla montanara.
La sfoglia è tirata bene. La farcia è onesta. In una squadra da Chiampion
ci vogliono anche gli Oriali.
Il doppio secundo arriva in ambo sul piatto, manco fossimo da Messeguè.
Peccato. Peccato perché lo Spezzatino è buono e la Tagliata è meglio.
Recita all anagrafe il primo con polenta di Maranello (è roba
vicentina, niente a che fare con il cavallino, quello rampante). Bello lo
stacco di base regalato da un Ginepro very cool.
La Tagliata è abbinata with rosmarino. Il duetto è elegante, nulla
prevarica il resto. La frollatura, da vero beccaio, sa conciliare gusto e
consistenza.
Nel breve outing intercorso tra un piatto e laltro, Claudio, il
frollatore di asini, ci aveva raccontato dei suoi esordi da
aiuto-sotto-pasticciere. Lo attendiamo alla inevitabile prova del cuoco
live.
Non male il semifreddo alla vaniglia con frutti di bosco. Da bis (versione
jumbo) il Panettone alla Chiesa. Avete presente la Pinza (modesto dolce
casalingo a base di polenta in uso nelle befaniadi ghiottone ?). Bene. Qua
viene ammorbidito con uso di pandoro. Il tutto va in abbinamento con un
semifreddo al torrone muy guapo.
Claudio Gazzola è bravo, come dicevamo, un autentico talento naturale,
come se ne trovano ogni tanto.
Non abbiamo provato la linea gourmet normale, la variante asina ci è
bastata.
Amanti del raglio reso commestibile, finora, lo avevano trovato in rare
trattorie di resistenza umana, assemblato come da tradizione: stracotto,
spezzatino & so on. Piatti ruspanti per gente semplice (e sapiente).
Qua Claudio nostro ha dimostrato che non è il musso che fa la differenza.
Anzi, da cenerontolo di stalla può divenire re per una cena, ed è
perfettamente presentabile con le tecniche riservate a mammiferi più
nobili.
La buona notizia è anche che, per gli amanti del genere, la Linea Musso è
operativa tutto lanno con il piccolo accorgimento che i piatti cambiano,
soprattutto in relazione agli abbinamenti in quanto, di stagione in
stagione, possono comprendere, oltre al radicchio, asparagi, funghi,
financo marroni.
Siamo usciti, divertiti, sentendoci Pollicini per il buon ritorno, magari
anche a breve.
OSTERIA ALLA CHIESA, DAGLI ARTISTI
Via Chiesa, 14 - 31010 MONFUMO (TV)
Tel. 0423 - 969584 - Cell. 331 - 8217072
Chiude il martedì e il mercoledì a pranzo.
La "Linea Musso" è proposta a 35, all inclusive
Per chi è curioso di vedere i piatti, questi si possono materializzare su
http://www.poweredbysararlo.it/schede-ristoranti/il-signore-dei-mussi-osteria-alla-chiesa-dagli-artisti-monfumo-tv
E un talento naturale che, preso dalla fregola di spignattare in libertà,
ha dato un colpo di cesoia anzitempo al suo curricula di studi
gastro.alberghieri.
Poco male, quando uno ha stoffa può anche fare a meno del diplomino che,
per alcuni, è accessorio di sicumera appena mettono il naso apprendista
tra li fuochi altrui.
Nella tarda primavera del 2009 ha rilevato i muri della storica Osteria
alla Chiesa, quella con il suffisso Da Gerry, essendosi trasferito il
brand cinquanta passi più a nord in un locale più ampio e panoramico.
Il Menù è articolato. Ci suggeriscono che è pronto un bello stinco di
cinghiale appena sparato, tuttavia l occhio viene traviato da una frase:
Menù del Musso.
Vai, è fatta.
Il raglio d esordio è con la Tartare di Musso alla senape. Fanno contorno
dell ottimo radicchio marinato e una azzeccata riduzione di Porto a fare
calandra sul piatto. Se l esordio è questo sul resto è lecito ben
sperare. Ignoriamo volutamente il piattino capitato lì per caso,
presentato come fettine di pan brioche. Sembrano gallette dimenticate da
un terzista della Breda. Chissà, forse è uno scherzo della concorrenza che
ha intrufolato la mano in cucina.
Infatti si conferma ogni bene sul Carpaccio (sempre dasino) con radicchio
toujours marinè e cipolla di Tropea glasata. Una specie di doppietta alla
Van Basten (brioche a parte).
Continua l abbinamento tra campo e stalla, nella fattispecie delle
Fettine di musso con crema al radicchio. Ci sa fare questo artista
divertente, travestito da chef. Poteva essere stucchevole a creatura.
Sulla crema di radicchio si esercitano in tanti, la carne di musso, poi
In realtà lo stacco piacevole è tutto abbasso, nella riduzione arricchita
dal brandy. Si gioca in tris, assieme al porro, nell ammortizzare il
potenziale amarognolo della rossa cicoria trevisana. Il Musso, con fare
affettato, tira di suo il piatto verso la degna sepoltura gastrica.
Finalmente un piatto normale !
Ravioli asinati (cioè ripieni) cum cannella. I semi di papavero fanno
decòr alla montanara.
La sfoglia è tirata bene. La farcia è onesta. In una squadra da Chiampion
ci vogliono anche gli Oriali.
Il doppio secundo arriva in ambo sul piatto, manco fossimo da Messeguè.
Peccato. Peccato perché lo Spezzatino è buono e la Tagliata è meglio.
Recita all anagrafe il primo con polenta di Maranello (è roba
vicentina, niente a che fare con il cavallino, quello rampante). Bello lo
stacco di base regalato da un Ginepro very cool.
La Tagliata è abbinata with rosmarino. Il duetto è elegante, nulla
prevarica il resto. La frollatura, da vero beccaio, sa conciliare gusto e
consistenza.
Nel breve outing intercorso tra un piatto e laltro, Claudio, il
frollatore di asini, ci aveva raccontato dei suoi esordi da
aiuto-sotto-pasticciere. Lo attendiamo alla inevitabile prova del cuoco
live.
Non male il semifreddo alla vaniglia con frutti di bosco. Da bis (versione
jumbo) il Panettone alla Chiesa. Avete presente la Pinza (modesto dolce
casalingo a base di polenta in uso nelle befaniadi ghiottone ?). Bene. Qua
viene ammorbidito con uso di pandoro. Il tutto va in abbinamento con un
semifreddo al torrone muy guapo.
Claudio Gazzola è bravo, come dicevamo, un autentico talento naturale,
come se ne trovano ogni tanto.
Non abbiamo provato la linea gourmet normale, la variante asina ci è
bastata.
Amanti del raglio reso commestibile, finora, lo avevano trovato in rare
trattorie di resistenza umana, assemblato come da tradizione: stracotto,
spezzatino & so on. Piatti ruspanti per gente semplice (e sapiente).
Qua Claudio nostro ha dimostrato che non è il musso che fa la differenza.
Anzi, da cenerontolo di stalla può divenire re per una cena, ed è
perfettamente presentabile con le tecniche riservate a mammiferi più
nobili.
La buona notizia è anche che, per gli amanti del genere, la Linea Musso è
operativa tutto lanno con il piccolo accorgimento che i piatti cambiano,
soprattutto in relazione agli abbinamenti in quanto, di stagione in
stagione, possono comprendere, oltre al radicchio, asparagi, funghi,
financo marroni.
Siamo usciti, divertiti, sentendoci Pollicini per il buon ritorno, magari
anche a breve.
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La "Linea Musso" è proposta a 35, all inclusive
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